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 Cristianesimo, islamismo, e creazione

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Vatta Riccardo Inserito il - 14 novembre 2015 : 09:19:55
Con tutto il cordoglio e il dolore per le vittime di Parigi vorrei aprire una discussione per invitare tutti noi,
che rappresentiamo con passione, amore e tutte le nostre capacità
artistiche , manuali ed inventive, il massimo momento di universalità e accettazione nella storia del mondo ,
a non chiuderci nella paura e sopratutto a non reagire aumentando le differenze e il rifiuto del diverso.
Se esistono dei presidi che vietano il presepe nelle scuole , che tolgono i crocifissi o i quadri rappresentanti il Cristo, è perchè noi non abbiamo saputo spiegare che l'integrazione si ottiene accettando nell'intimo il diverso e non rinnegando le nostre abitudini o radici.
E quindi se oggi ci chiudessimo nella paura e nel rifiuto di chi è diverso da noi rinnegheremmo il simbolo stesso di chi è venuto a dirci che siamo tutti uguali, talmente uguali che la sua nascita ha
annullato la differenza tra Dio e uomo , tra Creatore e creatura.
Chi semina terrore è un inquadrato e plagiato, ma chi commercia e fa profitto con i suoi mandanti vendendogli i pick-up ,le armi in cambio di benzina è uno che probabilmente festeggia il Natale come tutti noi.
Ogni diverso che rifiutiamo è un futuro adepto di qualsiasi organizzazione che gli prometta pane in terra e pace nei cieli.
Non limitiamoci a condannare l'inquisizione il medioevo i Borgia, attiviamoci nel nostro intimo perchè non tornino più tra noi

50   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Dama Inserito il - 15 agosto 2016 : 17:42:14
Assulutamente NO! sig Riccardo, la lotta di classe è ben altra cosa. La demonizzazione dell’Occidente ha radici tanto lontane nel tempo quanto geograficamente vicine: germoglia nell’Ottocento proprio in Occidente con il pensiero antimoderno del romanticismo tedesco seguito dalla caduta dell'impero Ottomanno con nuovi confini decisi a tavolino dalle potenze europee. Va inteso che c’è una continuità, un habitat culturale dove, a partire da queste origini, e attraversando una vasta nebulosa intellettuale – che passa per episodi come quello delle feroci parole di Sartre contro l’Occidente per presentarci la rabbia di Fanon, o dell’imbarazzante abbaglio di Foucault che esaltò la rivoluzione dell’ayatollah Khomeini che lo avrebbe messo a morte per la sua omosessualità – si è creato il bacino di senso comune che oggi porta molte persone a una più o meno esplicita posizione filoislamista in nome del pluralismo, del multiculturalismo, dell’integrazione, dell’antirazzismo e via dicendo; il tutto dentro esistenze che l’islamismo gli negherebbe tout court. E’ per questo che, se si seguiterà a confondere la critica sociale con l’odio antioccidentale, si finirà con il mantenere sulle nostre piazze una mandria sparpagliata di cavalli di Troia. Troppi gli abbagli, il paradosso insito in un aforisma attribuito a Voltaire ed elevato a slogan dell’Illuminismo. Quel celebre “non condivido la tua idea ma darei la vita perché tu la possa esprimere” vale fino a un certo punto, prima di rivelarsi una nociva sciocchezza: vale finché l’idea dell’Altro non diventa “o condividi la mia idea che non si possono condividere altre idee oltre la mia, o ti ammazzo”. Se la tolleranza dell’illuminismo taroccato dai buonisti si barda dell’ingenuità dell’essere incondizionata e arriva a farne una virtù, la tolleranza dell’illuminismo dei filosofi sa che le buone maniere si fermano al confine con gl’intolleranti. Per farla breve temo che un'integrazione tra islam e occidente non solo non esiste ma mai esisterà.

Vatta Riccardo Inserito il - 15 agosto 2016 : 09:44:02
Così come lo descrive lei sembra che tutto si riduca ad una lotta di classe o generazionale , cosa per altro sempre esistita, catalizzata dietro ad una predicazione
pseudo religiosa di violenza e nihilismo necrofilo.
Può anche essere una interpretazione ma il malessere non lo ha generato l'islam ma solamente lo sfrutta, sfrutta quello che è sempre stato il difetto della società dopo la rivoluzione industriale e
cioè soffocare il malcontento dietro le paura del nuovo e del cambiamento, ma la paura del nuovo e del cambiamento serve solo a mantenere lo status quò e quindi a mantenere
le motivazioni del malcontento.
D'altro canto una società basata unicamente sulla motivazione del profitto non può accettare nè coltivare ideologie di benessere distribuito .
In questa ottica il nemico islam è il perfetto contro cui scatenare le paure e la violenza repressa nelle persone che vedono minacciate sia la sicurezza che un benessere economico raggiunto, anche se
insicuro e minimo, e la paura da sempre ha permesso atti di repressiuone della libertà che in altri periodi avremmo ritenuto insulti alla democrazia .
Dama Inserito il - 14 agosto 2016 : 20:03:39
Quella che lei chiama "violenza islamica" è un fenomeno largamente noto: la radicalizzazione islamista e la scelta della lotta armata e del terrorismo interessa gli immigrati di seconda e terza generazione. E per giunta, fa proseliti più nei ceti borghesi e relativamente agiati che non in quelli delle periferie degradate. Dunque non è un disagio sociale di massa ma un disagio 'esistenziale' di massa: il risveglio nel DNA di migliaia di giovani islamici di una memoria identitaria che, eccitata e stravolta dalla propaganda estremista, si radicalizza e arriva a fare quello a cui assistiamo. Tutto questo acuisce la percezione della tremenda problematicità dei processi di integrazione fin qui applicati. Se poi aggiungiamo, che a differenza della Chiesa Cattolica, l'Islam non ha gerarchia, vertice, organi consultivi e decisionali, insomma una dimensione istituzionale con cui trattare, la situazione diventa esplosiva. Stiamo scoprendo l'entità dei rischi di rigetto dell'emigrato verso la società ospitante, ma anche che il rigetto è differito nel tempo come un timer che l'Europa incorpora senza alcuna facoltà di futuro controllo.
Vatta Riccardo Inserito il - 12 agosto 2016 : 10:09:24
Bentornati
Non sono d'accordo che nessuna guerra ebbe mai una sola causa : la causa è ed è stata sempre quella economica,
un tempo per i pascoli migliori, per procacciarsi schiavi o manod'opera , per impossessarsi delle risorse dell'altro,
o per creare un nemico contro cui puntare la rabbia e il disagio delle masse allontanando e distraendo quindi , il disagio e la rabbia , dalle azioni delle classi governanti
volte solo a mantenere condizioni di benessere e privilegio negate ad altri.
Se si volesse fermare la violenza " islamica " si colpirebbero i centri economuici occidentali che con essa fanno affari e guadagnano.

Io invito tutti a rileggere 1984 di ORWELL con spirito critico ma un occhio agli ultimi anni dell'economia mondiale.

Il secondo argomento , se le chiese si vuotano almeno in Italia è perchè molti hanno sentito un allontanamento da quella ventata di universalità ed umanità
che era stato il Concilio "chiese spoglie e Templi nel cuore dele persone " quello che personalmente vedo è molta più fede e molto più forte anche tra i giovani.
Dama Inserito il - 11 agosto 2016 : 21:25:48
Alla luce dei nuovi fatti accaduti in in Francia e in Belgio riapro questo post.
L'accoglienza sta 'costruendo ' nell'Europa una polveriera etnico sociale. Pare infatti d'obbligo interrogarsi sulla vera natura del terrorismo islamico: guerra di religione? La domanda è d'effetto ma di fragile fondamento culturale. Nessuna guerra, a memoria d'uomo, ebbe mai una sola causa e una natura semplice. Men che meno le cosidette guerre di religione. Lutero stesso con tutto il suo genio teologico, sarebbe rimasto al palo se la sua polemica morale e dottrinale contro la chiesa di Roma non avesso offerto formidabile pretesto ai concretissimi interessi economici , politici, diremmo oggi geostrategici, di non vedeva l'ora di rompere i ponti con la cattedra di Pietro e l'Europa romanocentrica. L'antica identità cristiana dell'Europa è ormai al lumicino, purtroppo. La nostra identità sta scivolando lungo il piano inclinato di una becera stupidità di massa: la civiltà di Dante si consegna anima e corpo a quella dei pokemon e dei selfie. Ma se l'autodifesa dell'occidente ha per condizione la sua ricristianizzazione siamo in un mare di guai. Non si riproduce a tavolino una spiritualità religiosa quando sono venute meno le condizioni storico ambientali che ne hanno alimentato la lunga e gloriosa parabola occidentale. Le chiese cristiane si svuotano, al contrario le moschee europee sono sempre più piene di giovani. Va insomma voltato pagina rispetto all'esagerato garantismo che da anni paralizza l'Europa nella spirale dei suoi antichi sensi di colpa. Sensi di colpa, sia chiaro, tutt'altro che infondati visto che dal 'medio oriente all'Africa' abbiamo dato fin troppe prove di avventuristico e talvolta spietato cinismo.. Ma le colpe del passato non si espiano rassegnandosi ai disastri del presente. Lascia perplessi la misura di compiacenza con cui molti stanno gridando al miracolo perchè qualche imam coraggioso, o semplicemente avveduto, ha rotto il muro del silenzio e detto a chiare lettere che non si uccide nel nome di Dio. Ovviamente conforta che qualche crepa appaia nel muro di un silenzio fino a ieri inquietante, ma ci vuole ben altro per cambiare le cose. Chi esalta retoricamente l'accoglienza riducendola a vetrina dei nostri buoni sentimenti - nonchè retrobottega di vertiginosi profitti collaterali- non dimentichi che stiamo parlando di milioni di esseri umani. Sofferenza che genera sofferenza e farà della vecchia Europa una gigantesca polveriera etnico sociale.
mike59 Inserito il - 28 gennaio 2016 : 21:22:22
@goffy. Si conosco Roberto, abito nell'alloggio sotto di lui.
Goofy Inserito il - 28 gennaio 2016 : 15:21:29
@mike59
Sì, il testo è molto bello e famoso, impegnativo da viverlo ogni giorno con i figli
Se ho ben capito conosci un mio collega che si chiama Munno?
Goofy Inserito il - 28 gennaio 2016 : 15:17:46
Caro Ulisse,
non posso certo contraddirti sulla realtà che vivi tu, ma su come funziona la catechesi nelle parrocchie della mia città non ti ho riportato la mia modesta opinione ma quello che è la realtà, confermata sia dai parroci che dalle catechiste: la maggioranza dei bambini/ragazzi frequentano il catechismo perchè le famiglie li mandano, non perchè sono interessati, e provengono quasi sempre da famiglie che a messa ci vanno raramente; naturalmete questo non vale per tutti, ma per la maggioranza di sicuro.
Una precisazione, in effetti non sono stato chiaro: non c'è nessun collegamemto tra catechesi e presepio, è stato ovviamente aperto a tutta la comunità, semplicemente i contatti a persone singole sono stati fatti per il gruppo della catechesi di cui si avevano i nominativi.
Un caro saluto
ulisse Inserito il - 28 gennaio 2016 : 13:00:19
Citazione:
Messaggio inserito da mike59

Citazione:
Messaggio inserito da ulisse

@mike59
Ciao! Non avresti potuto scegliere di meglio e ti ringrazio per avere postato questa bellissima verità!
Un caro saluto e un abbraccio a te ed alla tua Famiglia
Enzo



Mi devo scusare con Te per non avere conraccambiato gli Auguri di buon Anno 2016,ho avuto un pò di travagli, risolti.
Ti abbraccio forte.



Non ti devi scusare. Avevo immaginato che qualcosa te lo impediva e sono lieto che tutto si sia risolto al meglio.
Ciao
mike59 Inserito il - 28 gennaio 2016 : 11:16:07
Citazione:
Messaggio inserito da ulisse

@mike59
Ciao! Non avresti potuto scegliere di meglio e ti ringrazio per avere postato questa bellissima verità!
Un caro saluto e un abbraccio a te ed alla tua Famiglia
Enzo



Mi devo scusare con Te per non avere conraccambiato gli Auguri di buon Anno 2016,ho avuto un pò di travagli, risolti.
Ti abbraccio forte.
ulisse Inserito il - 28 gennaio 2016 : 10:20:59
@mike59
Ciao! Non avresti potuto scegliere di meglio e ti ringrazio per avere postato questa bellissima verità!
Un caro saluto e un abbraccio a te ed alla tua Famiglia
Enzo
ulisse Inserito il - 28 gennaio 2016 : 10:16:08
Citazione:
Messaggio inserito da Goofy

..........Si noti che tutte queste famiglie mandano i figli per la catechesi per comunione/cresima per cui dovrebbero essere interessati alla fede ed alle sue espressioni, almeno in teoria...


Dissento su parte di questa tua affermazione! Quei ragazzini e quelle ragazzine vanno a catechismo perchè SONO interessati/e alla fede ed alle sue espressioni, e non in teoria ma nella pratica! La Comunione e la Cresima per quei figli non sono un obbligo ma una libera scelta di vita vissuta nel Cristianesimo!!
Ritengo inoltre improprio e senza senso, collegare la catechesi con l'invito a portare delle foto o un piccolo presepe in Chiesa.
mike59 Inserito il - 28 gennaio 2016 : 08:05:56
A proposito di figli:

Kahlil Gibran (1883 - 1931) è un poeta, scrittore e filosofo libanese, emigrato negli Stati Uniti. Fu uno dei fondatori dell'Associazione della Penna, punto d'incontro dei letterati arabi emigrati negli Usa. Nelle sue opere l'autore cerca di unire la civiltà occidentale con quella orientale. Le sue poesie sono state tradotte in oltre 20 lingue.

(da: "The Prophet" di Khalil Gibran - Knopf)
I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di sé stessa. Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi.
E sebbene stiano con voi, non vi appartengono.

Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri. Perché essi hanno i propri pensieri.

Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime. Perché le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.

Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi.
Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.

Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati.
L'Arciere vede il bersaglio sul percorso dell'infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane.

Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell'Arciere. Poiché così come ama la freccia che scocca, così Egli ama anche l'arco che sta saldo.


Goofy Inserito il - 27 gennaio 2016 : 09:33:58
Ecco qua la mia esperienza "numerica" sul presepe nella mia parrocchia di Torino che nominalmente comprende una popolazione di circa 14.000 abitanti.
Abbiamo comunicato a circa 230-240 famiglie l'iniziativa di una mostra di presepi (si poteva inviare una foto del presepe o portare un piccolo presepio in chiesa). Si noti che tutte queste famiglie mandano i figli per la catechesi per comunione/cresima per cui dovrebbero essere interessati alla fede ed alle sue espressioni, almeno in teoria...
I lavori che sono arrivati sono stati una quindicina, con una partecipazione quindi di circa del 7%.
Con questo non voglio certo dire che il 93% delle famiglie in teoria "praticanti" non facciano il presepe, però il numero fa comunque riflettere.

Giusto per dare un'idea anche sul matrimonio religioso: in un anno sono stati una decina su appunto 14.000 abitanti.

Questo perchè credo che la differenza di come viene vissuta la fede e le sue tradizioni è notevole se prendiamo un confronto ad esempio tra una grande città del nord ed un piccolo centro del sud: sono due "mondi" distanti, il primo decisamente più secolarizzato (e questo, come sapete, non lo dico nè in senso positivo, nè negativo...).

Una foto di una delle opere:

Immagine:

54,06 KB
andreabs Inserito il - 22 gennaio 2016 : 09:25:43
Citazione:
Messaggio inserito da Goofy

Secondo me Riccardo e Andrea, stiamo dicendo la stessa cosa in modi diversi.
Essere consapevoli che i figli sono liberi non vuol dire non mettercela tutta per insegnargli la Bellezza, anzi proprio il contrario, dato che è veramente libero solo chi conosce la Bellezza!
Riccardo dici "rispondendo a Goofy" ma non mi sembrava di aver fatto una domanda , comunque sono d'accordo con quello che dici!
Tra l'altro mi risulta che NON siano accettate foto sui documenti di identità con qualsiasi tipo di copricapo, religioso o meno che sia.
Ritornando appunto al presepe vi manderò i risultati "numerici" della mostra di presepi della nostra parrocchia,giusto per condividere la realtà in cui vivo...




Grazie! Attendo con ansia la tua esperienza,... e magari qualche foto! Ciao
Goofy Inserito il - 18 gennaio 2016 : 16:03:20
Secondo me Riccardo e Andrea, stiamo dicendo la stessa cosa in modi diversi.
Essere consapevoli che i figli sono liberi non vuol dire non mettercela tutta per insegnargli la Bellezza, anzi proprio il contrario, dato che è veramente libero solo chi conosce la Bellezza!
Riccardo dici "rispondendo a Goofy" ma non mi sembrava di aver fatto una domanda , comunque sono d'accordo con quello che dici!
Tra l'altro mi risulta che NON siano accettate foto sui documenti di identità con qualsiasi tipo di copricapo, religioso o meno che sia.
Ritornando appunto al presepe vi manderò i risultati "numerici" della mostra di presepi della nostra parrocchia,giusto per condividere la realtà in cui vivo...
andreabs Inserito il - 18 gennaio 2016 : 10:21:14
Citazione:
Messaggio inserito da Vatta Riccardo

Per spiegare cosa c'entra con il presepe riprendo una frase tratta dall'introduzione
"
Con tutto il cordoglio e il dolore per le vittime di Parigi vorrei aprire una discussione per invitare tutti noi,
che rappresentiamo con passione, amore e tutte le nostre capacità
artistiche , manuali ed inventive, il massimo momento di universalità e accettazione nella storia del mondo ,
a non chiuderci nella paura e sopratutto a non reagire aumentando le differenze e il rifiuto del diverso.
"
Sul fatto della libertà di fare il presepe, intendendo come presepe tutto ciò che di positivo è presente nel nostro progresso e nella nostra civiltà,
io affermo che se ci vengono tolti è perchè noi non siamo più disposti a difenderli in quanto consideriamo il quieto vivere più importante di quei valori.
Non dico che dobbiamo insegnargli a usare roba buona (fa parte del non sbucciarti il ginocchio) ma dobbiamo insegnagli la differenza tra una vita di scelta ( e rinunce) e una vita di abbandono
a sorgenti esterne di senzazioni.Tento di guidare a una sensazione di positività trovata nel mio Io che supera se stesso e le difficoltà, piuttosto che a mezzora di sballo dovuto a fattori
non inerenti la mia volontà.
Rispondendo a Goofy
Si è l'immigrato che rifiuta di integrarsi, ma siamo noi o qualcuno di noi che accetta di togliere il crocifisso dalle aule o di non fare il presepe.
Chi ha accettato la foto nella carta d'identità con lo shador era italiano, rappresentante delle istituzioni italiane e ossequioso delle leggi italiane, o meglio parte di esse.
Questo ha portato ad una apparente prevaricazione dei diritti degli islamici e a un rifiuto degli stessi. E forse era questo lo scopo, non il rispeto della altrui libertà

Concordo pienamente. Certo forse occorre una nuova discussione per approfondire cosa è la "sensazione di positività del tuo io...." (io non la ho,...) e se e come c'entra con la mia appartenenza alla Chiesa Cattolica.
Ancora. Secondo te/voi, chi fa il Presepe ha una idea di fondo, di "Senso Religioso", non saprei come meglio definirlo, nel cuore o nella testa? Quando a me capita di dimenticarmene, non riesco a fare nulla! (quest'anno non ho fatto il Presepe, ho esposto solo quello di Daniele mio figlio).
Smetto di tediarvi.

Però grazie tsntissimo per l'approfondimento.!!!



Vatta Riccardo Inserito il - 18 gennaio 2016 : 09:55:02
Per spiegare cosa c'entra con il presepe riprendo una frase tratta dall'introduzione
"
Con tutto il cordoglio e il dolore per le vittime di Parigi vorrei aprire una discussione per invitare tutti noi,
che rappresentiamo con passione, amore e tutte le nostre capacità
artistiche , manuali ed inventive, il massimo momento di universalità e accettazione nella storia del mondo ,
a non chiuderci nella paura e sopratutto a non reagire aumentando le differenze e il rifiuto del diverso.
"
Sul fatto della libertà di fare il presepe, intendendo come presepe tutto ciò che di positivo è presente nel nostro progresso e nella nostra civiltà,
io affermo che se ci vengono tolti è perchè noi non siamo più disposti a difenderli in quanto consideriamo il quieto vivere più importante di quei valori.
Non dico che dobbiamo insegnargli a usare roba buona (fa parte del non sbucciarti il ginocchio) ma dobbiamo insegnagli la differenza tra una vita di scelta ( e rinunce) e una vita di abbandono
a sorgenti esterne di senzazioni.Tento di guidare a una sensazione di positività trovata nel mio Io che supera se stesso e le difficoltà, piuttosto che a mezzora di sballo dovuto a fattori
non inerenti la mia volontà.
Rispondendo a Goofy
Si è l'immigrato che rifiuta di integrarsi, ma siamo noi o qualcuno di noi che accetta di togliere il crocifisso dalle aule o di non fare il presepe.
Chi ha accettato la foto nella carta d'identità con lo shador era italiano, rappresentante delle istituzioni italiane e ossequioso delle leggi italiane, o meglio parte di esse.
Questo ha portato ad una apparente prevaricazione dei diritti degli islamici e a un rifiuto degli stessi. E forse era questo lo scopo, non il rispeto della altrui libertà

andreabs Inserito il - 17 gennaio 2016 : 21:56:21
Ciao a tutti,

grazie per i vostri contributi, ma non sono d'accordo.

".....Ma quello che mi ha più colpito è quando scrivi “Spero che la mia passione sia stata in grado di trasmettere loro, senza violentarne la libertà, una identità ed una appartenenza.”
Un genitore trasmette ai figli la propria “cultura” (intesa nel senso più ampio della parola) ed è normale che sia così ma saranno poi i figli crescendo a decidere in autonomia che cosa acquisire e cosa invece rifiutare: ad esempio sul discorso del presepio è quindi ovvio che i figli di noi presepisti, lasciamelo dire “un po’ matti” , sapranno tutto sul tema: quando saranno adulti però faranno le loro scelte e magari, dopo un periodo di disinteresse, lo costruiranno insieme ai loro figli…oppure non lo faranno, chi può dirlo?
Come genitori dobbiamo essere consapevoli che i figli sono liberi, non sono una nostra proprietà: gli dobbiamo insegnare a volare ma poi se ne andranno con le loro ali"

Non so come è per te Goofy e per voi, ma a me questa idea di libertà, mi va un po' stretta. Da Padre.
Estremizzando con la logica il tuo discorso e quello di Riccardo, non dovrei educare i miei figli a non drogarsi, ma a farlo con siringhe monouso (e roba buona,....:)) !!

Scusatemi l'intervento un po' rude, ma penso che uno dei compiti più importanti per un Padre sia quello di mostrare ai propri figli che cosa è per lui (Padre) la Bellezza, se possibile con la B maiuscola. E spiegarla.
Poi l'esito di tale attività (.. a volte faticosa ) è nelle mani di un Altro.
Concordo con quanto dite voi, oggi spesso i genitori tendono a mettere sotto una campana di vetro i propri figli, forse a volte capita anche a me. Ma è un po' inevitabile in questi tempi difficili, nuovi, inaspettati, nei quali anche noi Padri facciamo fatica, a volte, a calarci. Pensate soltanto a disciplinare in famiglia l'utilizzo di Internet e tablet vari,...a bambini dai 9 anni in giù che questi strumenti li utilizzano a scuola.
Siamo partiti dal titolo del forum e li vorrei tornare.
Cristianesimo , islamismo e creazione. Cosa c'entrano con il Presepe?
Allarghiamo il discorso al concetto di libertà citato da Goofy.
Bhe, direi, voglio avere la libertà di fare il presepe, cioè interpretare la creazione del Cristianesimo, anche in un mondo islamico.
Penso questo. cosa ne dite?

Ciao
ulisse Inserito il - 15 gennaio 2016 : 19:15:31
Riccardo, non credi che, in generale, molto probabilmente è l'immigrato che rifiuta di integrarsi alla nostra civiltà e a condividere liberamente la nostra libertà culturale in tutti i sensi e a rispettare le nostre leggi? La cronaca di questi ultimi tempi è spaventosa a riguardo.
Abbiamo educato i nostri figli, da Italiani e secondo le nostre tradizioni Italiane. Essi sono cresciuti nella più totale e democratica libertà di poter scegliere di vivere la propria vita in modo pacifico e retto. Nessun lavaggio del cervello e nessuna costrizione! Sei certo che altrove accada lo stesso?
Il Presepe fa parte della nostra cultura e in molte famiglie viene ricordato per tradizione: non occorre essere 'presepisti' affinchè ciò possa avvenire.
Ho espresso la mia opinione e con questo post, per ciò che mi riguarda, la discussione è chiusa!

Vatta Riccardo Inserito il - 15 gennaio 2016 : 15:06:21
Goofy
complimenti, non è frequente sopratutto in tempi recenti vedere persone che capiscono di aver messo al mondo futuri adulti cui compete il totale diritto alla propria autonomia decisionale;
ho visto sempre di più considerare i figli come oggetti in cui trasporre nevrosi e paure con la scusa del
" li devo proteggere perchè gli voglio bene " e secondo me cadono in questo genere il farsi chiamare per nome e non con l'identificativo "papà o mamma "
o il vantarsi di essere il miglire (la migliore ) amico dei miei figli.
Insegnare come cadere è secondo me più importante di non fargli sbuccioare il ginocchio.
Noi simo una generazione attenta a non fare sbucciare il ginocchio e quindi impediamo di correre; è per questo secondo me che preferiamo rifiutare l'immigrato piuttosto che difendere la nostra libertà culturale.
Goofy Inserito il - 15 gennaio 2016 : 09:38:01
@andreabs
Un po’ difficile condividere tutti gli interventi dato che sono presentati punti di vista molto distanti se non proprio opposti
Non credo che ci possa essere la pretesa di trovare una “ricetta risolutiva”, magari ci fosse! Se per “racconto ecumenico” ti riferisci alla storia dei due bimbi in paradiso, quella non vuol essere una conclusione ma casomai uno spunto di riflessione, cosa sempre difficile quando si toccano temi “caldi”.
Ma quello che mi ha più colpito è quando scrivi “Spero che la mia passione sia stata in grado di trasmettere loro, senza violentarne la libertà, una identità ed una appartenenza.”
Un genitore trasmette ai figli la propria “cultura” (intesa nel senso più ampio della parola) ed è normale che sia così ma saranno poi i figli crescendo a decidere in autonomia che cosa acquisire e cosa invece rifiutare: ad esempio sul discorso del presepio è quindi ovvio che i figli di noi presepisti, lasciamelo dire “un po’ matti” , sapranno tutto sul tema: quando saranno adulti però faranno le loro scelte e magari, dopo un periodo di disinteresse, lo costruiranno insieme ai loro figli…oppure non lo faranno, chi può dirlo?
Come genitori dobbiamo essere consapevoli che i figli sono liberi, non sono una nostra proprietà: gli dobbiamo insegnare a volare ma poi se ne andranno con le loro ali


Citazione:
Messaggio inserito da andreabs

Ciao a tutti,

bello questo forum, lo rileggo solo oggi.
Penso di condividere praticamente tutti gli interventi che sono stati postati.
Scusate mi permetto di tornare all'origine della discussione.
Non penso si possa "trovare la ricetta risolutiva" al titolo del forum, con quanto stiamo scrivendo. E' un ambito talmente ampio che non può essere concluso "solo" con quel racconto ecumenico, comunque bellissimo.
Io ho la fortuna di essere padre. Quindi ho una "responsabilità" educativa naturale nei confronti dei miei figli.
Cosa c'entra questo con la mia passione per il Presepe?
TUTTO.
Perchè i miei bambini sono certo sapranno tra 30 anni cosa è un Presepe. E sapranno apprezzare la differenza tra un presepe storico ed un presepe popolare.(lì, il papà malato ed appassionato comincia a farsi sentire....)
E sapranno, anzi sanno, già oggi, spiegare ai loro compagni di classe cinesi, buddisti o musulmani, perchè noi ogni anno mettiamo le statuine in un certo modo. E cosa succede ogni anno il 25 Dicembre.
Spero che la mia "passione" sia stata in grado di trasmettere loro, senza violentarne la libertà, una identità ed una appartenenza.
Ma questo ...bho, spero di avere la fortuna di vederlo.
Grazie e ciao a tutti



ulisse Inserito il - 14 gennaio 2016 : 18:42:13
Citazione:
Messaggio inserito da mcfive

Dopo le ultime polemiche di questi giorni voglio esprimere lil mio punto di vista con questa immagine che ho trovato nel web.


Immagine:

70,72 KB



Idem!!
ulisse Inserito il - 14 gennaio 2016 : 18:25:58
Citazione:
Messaggio inserito da Dama

@Gofy
Il convivere con razze diverse è storia antichissima per noi, si pensi agli infiniti "innesti" che nei millenni hanno arricchito di nuova linfa il nostro sangue e la nostra civiltà. Perchè adesso diventa un problema? Perchè la diversità con cui ora abbiamo a che fare è radicalmente differente dalle precedenti L'islamismo fondamentalista, di cui ovviamente non tutti i munsulmani sono portatori, nega frontalmente il nostro modello di convivenza fondato sul pluralismo, opponendogli un drammatico aut aut; conversione o cancellazione. La domanda che per noi ne consegue è serissima: i tradizionali argomenti spesi a favore di una società aperta possono essere lecitamente utilizzati per difendere l'accoglienza di popoli nel cui DNA non solo è assente il concetto di diversità ma è in patologica esasperazione quello di identità: o sei uguale a me o ti sopprimo. La risposta mette in difficoltà tutti, in particolare la Chiesa se predica la custodia delle tradizione, presepe compreso. Urge una riflessione collettiva circa la sostanziale differenza "morale" fra un pacifista a tutti i costi e un ragionevole amante della pace, lo stesso S. Tommaso fa netta distinzione: aggredire è illecito, difendersi con mezzi adeguati non solo è lecito ma in molti casi doveroso. Se pensiamo di fissare sul fronte dei presepi la linea del Piave dell'occidente siamo fritti. L'0ccidente è quell'insieme di popoli atei e credenti che costruirono quella religione che grazie ai suoi martiri ha fatto dal diritto individuale alla libertà di coscienza il suo punto di non ritorno, è l'abissale differenza tra chi ti sgozza se non sai a memoria il corano e chi mai si sognerebbe di chiederti se sai a memoria il vangelo, o se fai o non fai il presepio. A Cesare quel che è di Cesare a Dio quel che è di Dio. Questa è la vera linea del Piave. Chi vuole abbatterla da la vita facendosi esplodere. Noi per mantenerla cosa siamo disposti a fare?.



Condivido!!
andreabs Inserito il - 13 gennaio 2016 : 18:50:38
Ciao a tutti,

bello questo forum, lo rileggo solo oggi.
Penso di condividere praticamente tutti gli interventi che sono stati postati.
Scusate mi permetto di tornare all'origine della discussione.
Non penso si possa "trovare la ricetta risolutiva" al titolo del forum, con quanto stiamo scrivendo. E' un ambito talmente ampio che non può essere concluso "solo" con quel racconto ecumenico, comunque bellissimo.
Io ho la fortuna di essere padre. Quindi ho una "responsabilità" educativa naturale nei confronti dei miei figli.
Cosa c'entra questo con la mia passione per il Presepe?
TUTTO.
Perchè i miei bambini sono certo sapranno tra 30 anni cosa è un Presepe. E sapranno apprezzare la differenza tra un presepe storico ed un presepe popolare.(lì, il papà malato ed appassionato comincia a farsi sentire....)
E sapranno, anzi sanno, già oggi, spiegare ai loro compagni di classe cinesi, buddisti o musulmani, perchè noi ogni anno mettiamo le statuine in un certo modo. E cosa succede ogni anno il 25 Dicembre.
Spero che la mia "passione" sia stata in grado di trasmettere loro, senza violentarne la libertà, una identità ed una appartenenza.
Ma questo ...bho, spero di avere la fortuna di vederlo.
Grazie e ciao a tutti

Vatta Riccardo Inserito il - 17 dicembre 2015 : 09:42:08
Belle entrambe
una spiega a noi adulti cosa non fare e l'altra spiega ai bambini di introdurre nei discorsi e insegnamenti degli adulti la propria capacità
di vedere meglio di noi le uguaglianze.
Tra l'altro lo sapevate che i bambini riconoscono le lettere e i numeri per la loro forma indipendentemente dal loro orientamento?
(potete fare la prova quando i bimbi che ronzano intorno a voi incominciano a riconoscere le lettere o i numeri se mettete un 3 ruotato o altre lettere )
poi la capacità si perde
Può darsi che la natura dia a loro questa capacità per insegnargli che gli adulti sono limitati.
Goofy Inserito il - 17 dicembre 2015 : 09:27:09
Caro Filo Rosso, anch’io ti aspettavo in queste riflessioni che proviamo a fare insieme!
Un grazie a Riccardo per il suo ultimo commento: la discussione non è un modo per capire chi ha ragione e chi torto, ma un “camminare insieme”

Aggiungo una “favoletta"...che però è qualcosa di molto concreto se crediamo veramente al “volto di Dio” che ci ha presentato Gesù: E’ COMPITO DI OGNUNO DI NOI FARE IN MODO CHE GIA’ ADESSO QUESTA “FAVOLA” SIA REALTA’
-------------------------------------------------
Alcuni anni fa, in prima pagina de "Il Messaggero", è apparsa la Favola di Lauretta a commento della notizia di due bambini rispettivamente di 3 e di 5 anni "partiti per il Cielo" qualche giorno prima, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, dal Policlinico Umberto I di Roma…

VINCENZINO E MOHAMED: IL VERO NOME DI DIO-ALLAH E’ AMORE
di brucs
- Sei pronto Vincenzino ? – chiese con voce dolcissima l’Angelo che era entrato in quel momento nella stanza del bimbo, all’ospedale.
- Sì! – rispose il bambino e aggiunse: andiamo da Dio, vero?
L’Angelo assentì col capo. Vincenzino mise fiducioso la sua manina in quella dell’Angelo. Insieme lasciarono l’ospedale, la città addormentata sotto una coltre di stelle, la terra verdazzurra e si inoltrarono lungo le vie del cielo scintillanti di luce. Il bimbo saltellava al fianco dell’Angelo, quando all’improvviso si sentì chiamare:
- Vincenzino, dove vai? Aspettami!
Si voltò indietro e vide venire verso di lui il suo amichetto Mohamed, compagno di tanti giochi là in ospedale. Anche Mohamed era affiancato da un Angelo che indossava una veste candida, stretta in vita da una cintura d’oro.
Sapendo che Mohamed era venuto da lontano per curarsi e che era in ospedale solo con il papà, Vincenzino domandò:
- L’hai detto a tuo papà?
- No, l’ho lasciato inginocchiato sul tappeto della preghiera. M’è sembrato il momento migliore per partire. Sono sicuro che Allah saprà consolarlo, dettargli le risposte giuste in fondo al cuore.
- Allah ? – domandò Vincenzino con stupore -. E chi è Allah?
Mohamed scoppiò in una risata. Quella risata argentina che lo contraddistingueva e che gli faceva brillare i grandi occhi scuri.
- Allah è Dio!
- No, Dio si chiama…Non ricordo, però ha un figlio che è come Lui, Gesù! - ribattè Vincenzino.
- Io sono sicuro che si chiama Allah, me l’ha detto mio padre – disse Mohamed.
- Ma a me l’ha detto anche mia madre e me l’hanno detto anche all’asilo.
- Allora il tuo Dio non è uguale al mio!
- Ma allora gli Angeli non ci stanno conducendo dalla stessa parte! - concluse Vincenzino e aggiunse: Io non vado dal mio Dio senza di te!
- Neppure io voglio vedere Allah senza di te!
E sfuggendo allo sguardo degli Angeli, che s’erano messi a confabulare tra loro, i due bambini con una occhiata d’intesa si nascosero in un banco di nuvole e si giurarono di voler stare sempre insieme. Mano nella mano il piccolo musulmano e il piccolo cristiano si incamminarono su una strada lastricata di turchesi.
Cammina, cammina arrivarono in vista di una città le cui porte erano di zaffiro e di smeraldo, le mura di pietre preziose e le torri di oro .
- Quella è la casa di Dio!- esclamò Vincenzino Del mio Dio! - subito precisò.
- No, quella è la casa del mio Dio – disse convinto Mohamed.
- Ma è proprio quella del racconto della Bibbia che mi leggono all’Asilo.
- Non è possibile. Guarda: ci sono due giardini con frutta, palme e melograne. E anche due fontane zampillanti: è tutto proprio com’è scritto nel libro del Corano.
- Facciamo la scommessa?
- Facciamola pure, ma io sono sicuro che questa è la casa del mio Dio! – ribattè Mohamed. Piuttosto ho un idea: anch’io ho sentito parlare di Gesù, come di una persona molto grande presso Dio. Chiediamo di Lui.
- D’accordo. Io lo conosco: è quella persona là nel mezzo della piazza che è luminosa come il sole, concluse sicuro Vincenzino.
Con immenso stupore avvicinandosi si sentirono come attratti da quella Luce e conosciuti entrambi e chiamati per nome. Neanche ebbero il tempo di fargli la domanda che subito Gesù li prese per mano e li portò in alto, dove c’era un solo Dio seduto su un trono sfavillante di luce.
- Sei tu, vero, il Papà di Gesù? – domando Vincenzino.
- Sì, sono io! Disse Dio.
- Ma tu non sei Allah?
- Sì, lo sono!
- Ma allora qual è il tuo vero nome? – dissero i bimbi un po’ spazientiti.
- Io ho tanti nomi, disse Dio divertito. – Mi chiamano persino Natura, Destino, ma sono sempre io!
- Senti, - disse Mohamed, il tipo pratico – non si potrebbe chiamarti con un nome solo visto che tu sei solo Uno? Così, tanto per non fare confusione.
- Chiamatemi Amore, disse Dio, stringendosi al petto il piccolo cristiano e il piccolo musulmano
filo rosso Inserito il - 16 dicembre 2015 : 18:08:40
Buona sera amici. Ho letto ancora adesso questo post che trovo molto interessante ed assolutamente fuori da ogni banalità.
Tutti i partecipanti hanno espresso il loro pensiero con calma. Mi pare anche di aver notato una scelta accurata dei termini, dovuta, a mio giudizio,proprio all'importanza dell'argomento. Permettetemi allora di esprimere il mio pensiero raccontandovi una storia che circola spesso tra noi catechisti (io ex..), quando bisogna spiegare ai bambini di 1° elementare perché siamo "diversi": in un villaggi sperduto vive una tribù di persone diverse tra loro. Vivono in armonia assoluta tra loro e con le tribù vicine. I piccoli giocano insieme, i grandi collaborano, nessuno si sente escluso, o inutile, o superbo. Un giorno arrivano degli escursionisti e portano degli "omaggi" a queste persone. Tra questi omaggi c'è uno specchio. Due bimbi lo prendono per giocarci e scoprono di avere la pelle di un colore diverso uno dall'altro. Si chiedono come mai e lo fanno a voce alta. Gli "ospiti" rispondono serafici" tu sei bianco e lui è negro"..e così i bambini scoprono di non essere uguali. In poco tempo iniziano i contrasti e finisce l'armonia. La morale: di diverso abbiamo solo il colore dei capelli, della pelle, degli occhi... il resto é tutto uguale...compresa l'anima. Sono i grandi, mano a mano che i piccoli crescono, a creare i pregiudizi che poi accompagneranno i futuri uomini nella loro vita.
E purtroppo, secondo me, il mondo di oggi é pieno stracolmo di questi "ospiti".

Quest'anno più che mai gli Auguri di Natale dovrebbero essere dati e ricevuti solo se davvero sinceri. Augurare Buon Natale avendo il cuore pieno di ragnatele ed incupito dal tutto ciò che non è "buono", non vale. meglio non farli, secondo me, almeno si evita di essere ipocriti.

Felice proseguimento a tutti e grazie per avermi letta.

Filo Rosso
Vatta Riccardo Inserito il - 16 dicembre 2015 : 14:25:31
@Dama e @ tutti
nen era mia intenzione dettare un sentiero, bensì sollecitare idee e argomenti e mi sembra che il risultato sia positivo e sopratutto andato ampliandosi
nel corso del mtempo.
Mi ferisce la frase lascio ad altri, perchè non ritengo che in un blog o discussione o come diavolo si chama questo ( la mia ignmoranza sull'argomento è olossale )
qualcuno si debba trirare indietro ,solo perchè pensa che le proprie idee non siano accettate o gradite.
Questo è un forum di presepi e quindi abbiamo una cosa che ci unisce, chi insega e chi impara ciascuno secondo cio in cui è più bravo ma anche secondo il proprio
gusto artistico o religioso; ma pochè esiste un altro mondo oltre i presepi perchè non parlarne ?
Il presepe rappresenta il punto di origine della nostra fede , non religione ma fede, ma rappresenta anche il massimo ( veramente lo sarebbe la Ressurrezione )
rappresenta il massimo punto di unione tra gli uomini tra di loro, tra l'umanità e Dio e tra il materiale e lo spirituale, e io ritengo anche giusto
che questo forum rappresenti altrettanto una unione , ed esternazione, delle idee più diverse.
Nel rispetto reciproco ed educato vi invito a continuare , e qualche " sfottò " ogni tanto allegerisce l'atmosfera.
E comunque buon Natale a tutti. vi prego continuate.
Dama Inserito il - 16 dicembre 2015 : 13:51:31
@Riccardo
".... Chi vuole abbatterla da la vita facendosi esplodere. Noi per mantenerla cosa siamo disposti a fare?.
"Secondo me per difenderla dobbiamo essere disposti a farci sgozzare predicando e rispettando la nostra libertà."
Non ho la verità in tasca sig Riccardo ma , fortunatamente, credo serva molto meno che farci sgozzare; basterebbe togliere
gli estremismi a destra come a sinistra. Un vecchio adagio recitava che "la verità quasi sempre sta nel mezzo". Non possiamo
rifiutare il nostro aiuto a nessuno come non possiamo accettare tutti. Come affermava un noto politico italiano poco tempo fa
"... l'Africa dentro l'Italia non ci sta quindi dobbiamo decidere cosa fare". Non condivido il credo di questo partito ma a questo
assunto dovremo pure rispondere prima o poi.
Per concludere mi addosso tutte le colpe se questa amichevole discussione è uscita dal sentiero da Lei dettato. Mi fermo qui.
Lascio ad altri nuove riflessioni e perchè no, nuove "soluzioni" a questi temi di scottante attualità.
Chiedo scusa alla mia collega con cui condivido il nik "Dama" incolpevole delle mie esternazioni.
Un cordiale saluto a tutti.
Daniele

PS: @ Gofy
Condivido la candidatura a Papa del Maestro
Goofy Inserito il - 16 dicembre 2015 : 12:19:49
...però pensandoci bene Pigozzi come Papa non sarebbe niente male...
Goofy Inserito il - 16 dicembre 2015 : 11:29:31
Era solo un'innocente curiosità, che tu ci creda oppure no...
Ciao ciao Dama
Dama Inserito il - 16 dicembre 2015 : 10:57:19
".... ma tu che tipo di presepi fai? Ci sono foto sul sito dei tuoi lavori?"
Respinta! Cosa significa? Forse che siamo il presepio che facciamo?
Se così fosse rimarrei basito nel constatare che Pigozzi non sia ancora
stato eletto Papa!!
Goofy Inserito il - 16 dicembre 2015 : 09:33:15
@Dama
Questo non c'entra niente con l'islam fondamentalista... ma tu che tipo di presepi fai? Ci sono foto sul sito dei tuoi lavori?
Vatta Riccardo Inserito il - 15 dicembre 2015 : 16:12:28
Secondo me per difenderla dobbiamo essere disposti a farci sgozzare predicando e rispettando la nostra libertà.
Ma forse molto meno martiriscamente potremmo creare un movimento di persone veramente libere che pretende il blocco finanziario di chi fa affari con
l'Islam violento, boicottare le ditte che autorizzano la vendita degli automezzi, pretendere che non si tratti più con gli stati islamici che non riconoscono i diritti umani,
che non riconoscono la parità uomo/donna, non chiediamo che i governanti occidentali impongano agli islamici il cambiamento , ma che cambino i grossi giri finanziari che fanno affari
con l'islam violento sul sangue dei piccoli, siano essi mussulmani bombardati o infedeli sgozzati.
Queste sono risposte non violente ma molto più dure e difficili del martirio.
Avete un'idea di quante persone rischierebbero il lavoro solo aderendo ad un movimento del genere ?
Dama Inserito il - 14 dicembre 2015 : 19:53:07
@Gofy
Il convivere con razze diverse è storia antichissima per noi, si pensi agli infiniti "innesti" che nei millenni hanno arricchito di nuova linfa il nostro sangue e la nostra civiltà. Perchè adesso diventa un problema? Perchè la diversità con cui ora abbiamo a che fare è radicalmente differente dalle precedenti L'islamismo fondamentalista, di cui ovviamente non tutti i munsulmani sono portatori, nega frontalmente il nostro modello di convivenza fondato sul pluralismo, opponendogli un drammatico aut aut; conversione o cancellazione. La domanda che per noi ne consegue è serissima: i tradizionali argomenti spesi a favore di una società aperta possono essere lecitamente utilizzati per difendere l'accoglienza di popoli nel cui DNA non solo è assente il concetto di diversità ma è in patologica esasperazione quello di identità: o sei uguale a me o ti sopprimo. La risposta mette in difficoltà tutti, in particolare la Chiesa se predica la custodia delle tradizione, presepe compreso. Urge una riflessione collettiva circa la sostanziale differenza "morale" fra un pacifista a tutti i costi e un ragionevole amante della pace, lo stesso S. Tommaso fa netta distinzione: aggredire è illecito, difendersi con mezzi adeguati non solo è lecito ma in molti casi doveroso. Se pensiamo di fissare sul fronte dei presepi la linea del Piave dell'occidente siamo fritti. L'0ccidente è quell'insieme di popoli atei e credenti che costruirono quella religione che grazie ai suoi martiri ha fatto dal diritto individuale alla libertà di coscienza il suo punto di non ritorno, è l'abissale differenza tra chi ti sgozza se non sai a memoria il corano e chi mai si sognerebbe di chiederti se sai a memoria il vangelo, o se fai o non fai il presepio. A Cesare quel che è di Cesare a Dio quel che è di Dio. Questa è la vera linea del Piave. Chi vuole abbatterla da la vita facendosi esplodere. Noi per mantenerla cosa siamo disposti a fare?.
Goofy Inserito il - 14 dicembre 2015 : 14:12:56

@Dama
Il futuro nel corso della storia è spesso stato molto grigio.
Cosa vuol dire cercare di vivere secondo il Vangelo? Semplice ma difficilissimo nello stesso tempo: seguire il modello di vita che ci ha proposto Gesù: vedere nell'Altro non un avversario ma un fratello con tutto quello che ne consegue: l'attenzione ai più "poveri" (non solo in senso economico), la ricerca della giustizia, il dialogo con il mondo, etc..
Secondo me vale la pena di seguire la sua proposta: non cambieremo il mondo ma un pezzettino sì
Anche nella Palestina dell'epoca di Gesù i problemi non mancavano: dominazione da parte di potenze straniere, povertà, conflitti, guerre, ingiustizia sociale...
Ora neanche con la venutà di Gesù i problemi sono stati risolti (molti discepoli invece si aspettavano proprio questo) ed il mondo ha continuato ad essere un "mondo difficile": se non c'è riuscito neanche Lui non credo proprio che ci riusciremo noi.
Ma non credo che sia un buon motivo per rinunciarci

Almeno questa è solo la mia opinione, ritengo utile un confronto che a me da sempre molto
Vatta Riccardo Inserito il - 05 dicembre 2015 : 14:23:49
Citazione:
Messaggio inserito da Dama

Mi reintrometto in questa discussione consapevole dell'errore che commetto!
..........Dato che è cambiato il mondo, cerchiamo di vivere al meglio il nostro tempo senza lamentarci e fare polemica ma cercando di
vivere "evangelicamente" (se non è chiaro il concetto ditelo...). Si il concetto non mi è chiaro. Ho l'impressione che il discorso sia uscito
di strada, 5000 anni di storia documentata ci hanno insegnato tante cose, una di queste è che i vari "popoli" sparsi su questo pianeta
hanno imparato, nei millenni, ha fare di tutto meno che convivere. Questo è un fatto. L'uomo per sua intrinseca natura non è capace
di convivere e la più macroscopica dimostrazione di questo assunto è che stiamo distruggendo il pianeta che ci ospita. Il primo in assoluto
con cui dovremmo convivere. Di questo passo tra meno di 50 anni questo pianeta costringerà milioni di persone in ogni dove a
"migrare" causa cataclismi e innalzamento dei mari, sarà la cartina di tornasole per valutare quella solidarietà tra popoli che
noi auspichiamo . Inutile illudersi. Il futuro è avvolto in una triste, grigia nebbia e temo che le prossime generazioni ci malediranno
per quanto abbiamo distrutto in soli cent'anni. Per concludere (non me ne voglia sig Scalambro) temo che vivere "evangelicamente"
il nostro tempo sia un concetto desolatamente insufficiente per i nostri nipoti.

Daniele



Mi riferisco particolarmente all'ultima frase ma suggertisco di leggere tutta l'ultima enciclica di Papa Francesco chiarisce quell'evangelicamente in senso molto più vasto che precedentemente .
Include il mondo e la natura in tutte le sue accezioni nel " prossimo
" da rispettare .
Dama Inserito il - 04 dicembre 2015 : 23:00:31
Mi reintrometto in questa discussione consapevole dell'errore che commetto!
..........Dato che è cambiato il mondo, cerchiamo di vivere al meglio il nostro tempo senza lamentarci e fare polemica ma cercando di
vivere "evangelicamente" (se non è chiaro il concetto ditelo...). Si il concetto non mi è chiaro. Ho l'impressione che il discorso sia uscito
di strada, 5000 anni di storia documentata ci hanno insegnato tante cose, una di queste è che i vari "popoli" sparsi su questo pianeta
hanno imparato, nei millenni, ha fare di tutto meno che convivere. Questo è un fatto. L'uomo per sua intrinseca natura non è capace
di convivere e la più macroscopica dimostrazione di questo assunto è che stiamo distruggendo il pianeta che ci ospita. Il primo in assoluto
con cui dovremmo convivere. Di questo passo tra meno di 50 anni questo pianeta costringerà milioni di persone in ogni dove a
"migrare" causa cataclismi e innalzamento dei mari, sarà la cartina di tornasole per valutare quella solidarietà tra popoli che
noi auspichiamo . Inutile illudersi. Il futuro è avvolto in una triste, grigia nebbia e temo che le prossime generazioni ci malediranno
per quanto abbiamo distrutto in soli cent'anni. Per concludere (non me ne voglia sig Scalambro) temo che vivere "evangelicamente"
il nostro tempo sia un concetto desolatamente insufficiente per i nostri nipoti.

Daniele
Goofy Inserito il - 03 dicembre 2015 : 12:19:58
@carlito e altri
Perchè nelle tue risposte ci dovrebbe essere qualcosa di polemico?
Se tutti la pensassimo nello stesso modo non avrebbe senso un forum sui cui confrontarsi!

Provo a chiarire meglio ciò che ho scritto in base ai tuoi commenti.
La società è cambiata e anche molto, su questo ci siamo: attenzione, non condivido l'approccio di "una volta era meglio..." ma questo non vuol dire che adesso sia meglio! E poi ha senso fare un confronto di questo tipo? Se fossi nato 50 anni prima sarei anche un'altra persona perchè cresciuto in una società diversa!

Preghiera: forse al sud la realtà è diversa ma qui al nord la preghiera nelle scuole statali non si faceva già negli anni '70, quando facevo le elementari : la mia era una battuta sul fatto che le preghiere non le sa più quasi nessuno ma rispecchia come è cambiata la società. Se qualcuno proponesse una cosa del genere adesso nelle scuole diTorino non verrebbe neanche preso sul serio e la cosa finirebbe lì. E questo senza entrare nel merito della scuola "laica", parola che qui sul forum sembra fare molta paura quasi si traducesse con "contro-la-religione"

Persone atee: la mie esperienza è che ne ho incontrate molte che possono dare lezioni a me che vado in chiesa su come si deve vivere il Vangelo con gli altri (cioè vivere le relazioni con gli altri in base al messaggio di Gesù-uomo) e spesso molto "profonde" dal punto di vista spirituale

Cosa intendo per "arma"? Quando viene usato da politici e per fare la loro propaganda per raccogliere voti oppure da chi lo usa "contro" qualcuno: di altre religioni, atei, etc...
Sul fatto del presepio che è una ricchezza culturale e di tradizione non posso che essere d'accordissimo. Ma proprio per l'importanza che ha per me, mi infastidisce molto vederlo usato per scopi strumentali

Un articolo dello scorso anno sul tema:
http://abdannur.com/2014/12/06/presepe-festivita-cattoliche-in-italia/

Dato che è cambiato il mondo, cerchiamo di vivere al meglio il nostro tempo senza lamentarci e fare polemica ma cercando di vivere "evangelicamente" (se non è chiaro il concetto ditelo...).
Un esempio personale: sono coinvolto nelle attività per la "settimana della cultura marocchina torinese" che per me è una cosa molto bella per il confronto con persone di altra cultura e religione...questa per me è una bellissima opportunità che non avrei avuto se fossi nato prima
Vatta Riccardo Inserito il - 02 dicembre 2015 : 17:56:27
Citazione:
Messaggio inserito da carlito

Ho avuto la conferma (semmai ce ne fosse stato bisogno) che il problema spesso se lo creano gli italiani... mi spiego: mio figlio va all'asilo nido; quest'anno le maestre pensano bene di non fare la festa di Natale bensì la festa dell'amicizia o dell'inverno,... insomma qualsiasi cosa purchè non venga fuori la parola Natale... "Perchè?" chiediamo con altri genitori... la risposta: "Siamo una scuola laica e poi c'è una bambina di colore che ha origini musulmane". Per la cronaca la bambina ha il padre cristiano e la madre musulmana ed è stata anche battezzata!!!!! Quando abbiamo parlato di presepe apriti cielo... per farvela breve alla fine la festa la organizzeranno le mamme e porteranno loro il presepe ... se era per le maestre il presepe non sarebbe mai entrato a scuola... avevano addirittura minacciato di fare la festa a porte chiuse senza genitori!!! Siamo alla follia completa!
Vi scrivo questa esperienza di vita vissuta per farvi comprendere come siamo noi italiani all'insegna di un "politically correct" o di un non meglio precisato "laicismo" a rovinarci da soli. Ma per quale motivo mio figlio deve crescere senza quelle tradizioni che per me sono state fondamentali? Ricordo con piacere che alle elementari facevamo la preghiera ogni mattina prima di cominciare le lezioni e a Natale ognuno portava qualcosa e facevamo il presepe in classe!!! E, mi chiedo, non stavamo meglio allora????


Questi sono quelli che chiamo " piccoli dittatori nelle loro sfere di influenza " .
Il pericolo alla nostra cultura non sono gli immigrati o chi ha idee o religioni diverse, ma questi che fingono di avere il nostro stesso rispetto per la libertà ma in effetti non rispettano la nostra :
a mio parere per solo senso di potere.
Amministratore Inserito il - 02 dicembre 2015 : 17:50:47
Molto bella...
Però direi NOSTRA, più che vostra.




mcfive Inserito il - 02 dicembre 2015 : 16:27:27
Dopo le ultime polemiche di questi giorni voglio esprimere lil mio punto di vista con questa immagine che ho trovato nel web.


Immagine:

70,72 KB
carlito Inserito il - 02 dicembre 2015 : 15:34:25
Perdonami Goofy, rispetto il tuo intervento ma non sono totalmente d'accordo.
Che la società sia cambiata è verissimo... questo però non vuol dire che il cambiamento (qualunque esso sia) sia sempre una cosa buona.
I praticanti sono in calo: anche questo è verissimo, però i praticanti veri (e per veri intendo quelli che veramente ci credono in Dio, che rispettano i precetti della Chiesa, che vanno a Messa tutte le domeniche, insomma quelli che hanno il dono della Fede e che si sforzano di fare un cammino), i praticanti veri dicevo nel loro piccolo secondo me devono darsi da fare perchè altrimenti i valori che abbiamo ricevuto e che vorremmo trasmettere ai nostri figli vanno a farsi benedire. Se la mia Fede è qualcosa di importante non ha senso che faccia stare bene solo me, ma devo fare il possibile per farla conoscere anche agli altri... molte volte mi è capitato di conoscere persone atee solo perchè nessuno gli ha fatto conoscere Gesù (per loro stessa ammissione).
Sulla preghiera a scuola: secondo me non si fa non perchè i bambini non la sanno (i bambini non conoscono neppure la storia o la filosofia per questo a scuola gliele insegnano), ma perchè non è politicamente corretto e inoltre la preghiera è vista ormai come qualcosa di inutile, di sorpassato o al massimo come ultima speranza. Chi scrive ha 37 anni e anche quando ero piccolo io mica tutti i bambini andavano a Messa o conoscevano le preghiere. Però la preghiera prima della lezione non dava fastidio a nessuno. Ci sarà un motivo perchè io la ricordo con piacere e non ricordo tante altre cose fatte a scuola...
Qui nessuno vuole usare i simboli religiosi come "arma" per rivalersi contro chi poi?, ci mancherebbe... secondo me il presepe oltre che un simbolo religioso è anche un simbolo culturale, storico e artistico che inoltre è nato in Italia... perchè non farlo conoscere ai bambini anche sotto questo aspetto? perchè negare a priori ai bambini una cosa che potrebbe solo arricchirli?... poi ogni bambino quando sarà grande farà le sue scelte come abbiamo fatto tutti, ma quando sono piccoli i genitori e i maestri sono i loro educatori e questi devono dare il meglio per educarli.

Ci tengo a dire che nelle mie risposte non c'è nulla di polemico nè niente contro qualcuno... è solo il mio punto di vista
Goofy Inserito il - 02 dicembre 2015 : 13:38:42
Come ho già scritto, dipende sempre dal buon senso di insegnanti e di genitori, è difficile parlare in generale.
Però secondo me il punto è sempre lo stesso: la società è cambiata, che ci piaccia oppure no, non possiamo sempre cominciare con "una volta facevamo...".
Mi ripeto: i praticanti sono sempre in calo (a Torino sul 15%) e chi volete che faccia il presepio?
Le preghiere in una scuola non si potrebbero fare comunque perchè pochissimi bambini le sanno: avete mai provato ad un matrimonio o funerale a sentire chi prega: nessuno o quasi!
Inoltre non credo proprio che sia bello usare i simboli religiosi come un' "arma" per farci rivalere contro qualcuno: viviamo serenamente la nostra fede non scendendo al livello di molti sedicenti "cristiani"...




Citazione:
Messaggio inserito da Goofy
Riporto invece una considerazione secondo me molto sensata sul mondo della scuola, tratta da Repubblica:

Non c'è una regola, se non la misura. Ci sono scuole che da tempo e nel silenzio hanno rinunciato al presepe agli ingressi degli edifici lasciando però libere maestre ed educatrici di gestire al chiuso della propria aula, nelle classi sempre più multietniche (9% è la media nazionale, ma ci sono aree geografiche in cui si arriva al 50%), la festa della Natività. Che porta con sé simboli religiosi, ma anche messaggi di accoglienza e di pace universale.
Sul filo di questa scelta gli insegnanti decidono dentro quel piccolo laboratorio umano che le sono le classi, guardando gli studenti negli occhi e sapendo bene, come ha scritto su Repubblica Maria Pia Veladiano, "non ci sono due classi uguali, due studenti uguali, due situazioni uguali". "Quel che capita oggi nelle scuole è un miracolo perché - scrive Veldiano - malgrado i tagli di organico, per cui da anni sono state annientate le compresenze necessarie non solo all'integrazione degli alunni immigrati, ma anche al recupero degli italianissimi nostri studenti che arrivano da situazioni di svantaggio culturale e sociale, malgrado questo la scuola riesce ad essere quell'ormai unico laboratorio di convivenza che impedisce alla società di esplodere".

Fine del testo.

carlito Inserito il - 02 dicembre 2015 : 11:52:00
Ho avuto la conferma (semmai ce ne fosse stato bisogno) che il problema spesso se lo creano gli italiani... mi spiego: mio figlio va all'asilo nido; quest'anno le maestre pensano bene di non fare la festa di Natale bensì la festa dell'amicizia o dell'inverno,... insomma qualsiasi cosa purchè non venga fuori la parola Natale... "Perchè?" chiediamo con altri genitori... la risposta: "Siamo una scuola laica e poi c'è una bambina di colore che ha origini musulmane". Per la cronaca la bambina ha il padre cristiano e la madre musulmana ed è stata anche battezzata!!!!! Quando abbiamo parlato di presepe apriti cielo... per farvela breve alla fine la festa la organizzeranno le mamme e porteranno loro il presepe ... se era per le maestre il presepe non sarebbe mai entrato a scuola... avevano addirittura minacciato di fare la festa a porte chiuse senza genitori!!! Siamo alla follia completa!
Vi scrivo questa esperienza di vita vissuta per farvi comprendere come siamo noi italiani all'insegna di un "politically correct" o di un non meglio precisato "laicismo" a rovinarci da soli. Ma per quale motivo mio figlio deve crescere senza quelle tradizioni che per me sono state fondamentali? Ricordo con piacere che alle elementari facevamo la preghiera ogni mattina prima di cominciare le lezioni e a Natale ognuno portava qualcosa e facevamo il presepe in classe!!! E, mi chiedo, non stavamo meglio allora????
Vatta Riccardo Inserito il - 02 dicembre 2015 : 09:04:46
Condivido fabrix fino al punto in cui i fatti concreti non siano un rifiuto del diverso o di chi non la pensa come noi.
Non sono loro che ci impongono le loro abitudini o i loro costumi, nè noi li obblighiamo a credere in Cristo,
noi chiediamo solo che i nostri simboli religiosi e culturali non vengano , da rappresentanti italiani di istituzioni italiane ,ritenuti inferiori o
meno significanti dei sentimenti di chi viene da noi fuggendo da miseria, guerre e forse persecuzioni etniche.
Dobbiamo spiegare a costoro che questi simboli rappresentano la differenza tra un popolo libero di credere o non credere e il mondo da cui fuggono.
Dobbiamo spiegare a coloro, che piccoli dittatori delle proprie aree di influenza fingono un liberismo per puntualizzare un dominio, che solo facendo accettare
la nostra libertà si potrà portare ad una crescita ed una integrazione di quei profughi che molti vogliono respingere e che i nostri gruppi di potere
sfruttano per arricchirsi o acquisire maggior potere.
Dobbiamo sopratutto fermare e allontanare da posti di responsabilità quelle persone che rifiutano di sentire il parere di chi poi
subisce le loro decisioni.
fabrix Inserito il - 01 dicembre 2015 : 23:26:50
Citazione:
Messaggio inserito da lezmajz


This is a very delicate issue . but see our country United States, we make so many concession to the people who come here and started complaining about our culture that is almost another country when no christian value is in force anymore, we are not the United states anymore we are more ""them"" than us because we are cowards without realize they are using our freedom to destroy our nation and no politician see this yet., or they do not want to see it.
There is no Merry Christmas anymore. now is Happy Holidays why?
If we do not stand for our faith nobody will do
Si tratta di una questione molto delicata. ma vedere il nostro paese Stati Uniti, facciamo tanti concessione alle persone che vengono qui e ha iniziato a lamentarsi della nostra cultura che è quasi un altro paese in cui nessun valore cristian è in vigore più, non siamo più gli Stati Uniti siamo più "" loro "" rispetto a noi perché siamo codardi senza rendersi conto che stanno utilizzando la nostra libertà di distruggere la nostra nazione e nessun politico vediamo ancora., o che non vogliamo vedere.
Non vi è più alcun Buon Natale. ora è Happy Holidays perché?
Se non ci mobilitiamo per la nostra fede nessuno farà

Grazie Levys le tue parole sono l'ennesima conferma che non bastano più le parole ma bisogna passare a fatti concreti che diano speranza a chi la nostra fede cristiana vuol vivere liberamente senza nessun impedimento quindi meno parole e più concretezza da paret di tutti noi.
Notizia di oggi .... il Vescovo che per il natale voleva fare visita a una scuola è stato considerato "indesiderato" dal preside e annullata la sua presenza.
Meditiamo, meditiamo tutti...............

Vatta Riccardo Inserito il - 01 dicembre 2015 : 16:06:29
I thanks you, lezmajz, for sharing with us your disappointment in seeng that politicians use our culture only if can get visibility and not for actually exibit
the pride of our roots.
To defend our roots with an open dialogue but with no concession from our traditions is an assignment that all of us must feel our.
Ti ringrazio lezmajz , per aver condiviso con noi il tuo disappunto a vedere i politici che usano la nostra cultura solo se reca loro visibilità e non per un reale
orgoglio delle nostre radici.
Difendere le nostre radci con un dialogo aperto ma senza retrocessioni dalle nastre tradizioni è un compito che noi tutti dobbiamo sentire come nostro.
lezmajz Inserito il - 01 dicembre 2015 : 14:27:18

This is a very delicate issue . but see our country United States, we make so many concession to the people who come here and started complaining about our culture that is almost another country when no christian value is in force anymore, we are not the United states anymore we are more ""them"" than us because we are cowards without realize they are using our freedom to destroy our nation and no politician see this yet., or they do not want to see it.
There is no Merry Christmas anymore. now is Happy Holidays why?
If we do not stand for our faith nobody will do
Si tratta di una questione molto delicata. ma vedere il nostro paese Stati Uniti, facciamo tanti concessione alle persone che vengono qui e ha iniziato a lamentarsi della nostra cultura che è quasi un altro paese in cui nessun valore cristian è in vigore più, non siamo più gli Stati Uniti siamo più "" loro "" rispetto a noi perché siamo codardi senza rendersi conto che stanno utilizzando la nostra libertà di distruggere la nostra nazione e nessun politico vediamo ancora., o che non vogliamo vedere.
Non vi è più alcun Buon Natale. ora è Happy Holidays perché?
Se non ci mobilitiamo per la nostra fede nessuno farà

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