Di Giacomo Casano

Il Cielo:

Una parte, secondo me, di importanza fondamentale nel presepio.

Un presepio ben realizzato senza un cielo ben fatto è sicuramente un' opera incompiuta.

   E' vero che la parte fondamentale in un presepio è sicuramente la Natività, ma, anche nella realtà, è impossibile non rimanere affascinati trovandosi davanti un bel firmamento stellato. Si ammira veramente l' immensità e la bellezza del Creato.

   Non intendo dire che bisogna eguagliare la natura e ricreare un cielo come quello reale, è praticamente impossibile. Qualche tempo fa ne ho visto uno favoloso, ma era a Epcot, in Florida, e si trattava di un'attrazione costata milioni di dollari.

Divagazioni a parte, iniziamo.

   Strutturalmente i concetti di base relativi a posizione e illuminazione sono gli stessi  e sono indipendenti dalle dimensioni.
Per realizzare il fondale invece, si possono usare materiali diversi, più o meno adatti a seconda delle dimensioni.

   Iniziamo con i materiali da usare per il fondale, in seguito passeremo alla tecnica di illuminazione e infine alla realizzazione delle stelle.

 

Il fondale


   Come ho accennato, la cosa migliore da fare è utilizzare del materiale che sia adatto alla dimensioni del fondo da realizzare. Per un cielo di piccole dimensioni va benissimo un foglio di cartoncino bianco, per uno medio, un foglio di masonite, per uno grande occorre un telo. In un presepio di grandi dimensioni ho visto usare con successo il vecchio schermo cinematografico della parrocchia.

   Nel nostro presepio è stato usato un foglio di masonite delle dimensioni di circa 270 x 170 centimetri verniciato di bianco.
Esistono in commercio dei fogli di masonite con un lato bianco (vedi Fig. 1). Ci permettono di risparmiare il lavoro di verniciatura.

   E' sempre preferibile usare un fondo rigido perché non permette la formazione di pieghe  che sono antiestetiche e molto difficili da eliminare.
Nei presepi di piccole dimensioni, dove lo spettatore è abbastanza vicino al cielo, anche la più piccola piega risulta visibile.
Anche la realizzazione delle stelle risulta più semplice con il fondale rigido, come vedremo in seguito.
   Per fondali di dimensioni importanti dobbiamo per forza usare un telo di dimensioni adeguate. Purtroppo, che io sappia, non esistono in commercio dei fogli di masonite (o altro) di grandi dimensioni. Se comunque si è così bravi da riuscire a unire tra loro più fogli in modo che non si veda la linea di giunzione, l'uso del fondale rigido è sempre da preferire.

Installazione del fondale:
   Il fondale non deve essere installato in piano come uno schermo cinematografico, ma deve essere posizionato in modo da creare un angolo di circonferenza. Il disegno di Fig. 2 mostra (dall'alto) la forma che  il cielo deve avere una volta installato.
La masonite si piega facilmente (entro certi limiti) senza problemi. Ovviamente non dobbiamo esagerare altrimenti corriamo il rischio di romperla.
Se usiamo un telo invece, dobbiamo preparare un telaio che segua la stessa curvatura del cielo. Allo scopo è possibile utilizzare del tondino di ferro. Il telo deve essere applicato al telaio e tirato in modo da non creare delle pieghe. Questa operazione può essere facilitata bagnando il telo con un flit.


La luce


   Questo è l'argomento più importante.
Dalla qualità dell' illuminazione dipende la bellezza del cielo.
La luce deve essere distribuita in modo che il colore passi gradualmente da un azzurro più chiaro, situato verso in basso, a un azzurro più scuro man mano che si sale.
   Questo particolare è poco importante durante la fase del Giorno, ma fondamentale durante le fasi di Alba, Tramonto e Notte.
In natura, durante queste fasi, il colore del cielo non è uniforme, ma passa gradualmente da un colore più chiaro, all' orizzonte, a un colore più scuro verso la volta celeste.

Per ottenere questo effetto dobbiamo illuminare il cielo da più punti:

  1. - Frontalmente.
  2. - Dal basso verso l'alto, lungo tutto il perimetro.

   Per colorare la luce delle lampade useremo un foglio di gelatina di colore adatto. Questi fogli sono usati nel teatro e nel cinema, sono facilmente reperibili e coprono una vasta gamma di colori (vedere Tav. 1).
Le Fig. 5 e 8 mostrano la gelatina montata sugli  illuminatori. Possiamo utilizzarla anche per realizzare le luci del Tramonto e dell'Alba.

L' illuminazione frontale non pone grandi problemi.
   La lampada, con la luce filtrata dalla gelatina, viene posta in alto e orientata verso il cielo. Il solito foglio di alluminio per alimenti servirà a orientare i raggi luminosi solo dove vogliamo. In Fig. 4  si può vedere la disposizione della varie fonti di luce.
In Fig. 9 è possibile vedere la mia realizzazione.
L'aria calda prodotta delle lampade viene fatta fuoriuscire da una ventola posta nel retro. L'aria fresca entra da alcune feritoie non visibili nella foto. Comunque, dato che le lampade non restano sempre accese, il calore prodotto non è eccessivo.
   E' possibile anche utilizzare un proiettore alogeno di potenza adeguata (Fig. 9b). In questo caso però dobbiamo fare attenzione al calore prodotto perché queste lampade scaldano molto e la gelatina, a contatto con il vetro, può incollarsi ad esso e bucarsi.

   Per la  preparazione degli illuminatori posti in basso bisogna spendere qualche parola in più.
La Fig. 4 mostra la disposizione rispetto al cielo.
Le Fig. 5 e 8 mostrano la realizzazione.
Nel realizzarli è importante che non ci sia molta distanza tra una lampada e l'altra, altrimenti si avranno delle zone più luminose e altre meno.

   Per ottenere un effetto più realistico i due gruppi di lampade (frontali e inferiori) non si dovranno accendere insieme e con la stessa luminosità, ma secondo il seguente ordine:

Luce frontale:
   Viene collegata alle le luci del giorno, segue quindi l'andamento di esse.

Luci inferiori:
   Per l'andamento della luminosità fare riferimento alla Tav. 2.

   La Fig. 6 mostra graficamente l'andamento delle varie fonti luminose. Come si può vedere, la luminosità degli illuminatori inferiori non scende mai al valore 0. Anche il valore massimo raggiunto  è circa il 90% della max luminosità.
   Il valore stazionario al 25-30% della luminosità max è puramente indicativo e dipende da diversi fattori quali la potenza delle lampade, la distanza dal cielo, la trasparenza della gelatina. Nel mio presepio il valore ottimale è il 30%.

Purtroppo, questa indipendenza tra i due gruppi di lampade esige l'uso di una centralina di controllo programmabile a più canali.
   Queste centraline sono poco diffuse e abbastanza costose e, sinceramente, le ho viste solo in pubblicità, quindi non ho mai avuto modo di provarne alcuna. Nel mio presepio non ho questi problemi in quanto  il Sistema di Controllo, totalmente programmabile, possiede molti canali e la sua versatilità non ha limiti.

Utilizzando una normale centralina a 4 canali      dobbiamo necessariamente collegare gli illuminatori inferiori all'uscita Giorno. L'effetto ottenuto non sarà lo stesso perché la luminosità minima scenderà a valore 0.

Si potrebbe ovviare al problema in questo modo:
   aumentare il numero delle lampadine all'interno degli illuminatori e creare due gruppi di luci indipendenti. Le lampade di ogni gruppo sono disposte alternativamente.
Un gruppo segue la luminosità del Giorno, l'altro invece rimane sempre acceso a bassa luminosità. Per regolarlo al valore luminoso ottimale, basta collegarlo a un interruttore 'dimmer'.
Anche in questo caso l'effetto riprodotto non è perfetto, ma è comunque migliore del sistema precedente.

Le stelle

   Contrariamente a quanto si può pensare, la loro realizzazione risulta abbastanza semplice.
Saranno alimentate, insieme alla Luna, dall'uscita del canale Notte della centralina di controllo. In questo modo la loro comparsa sarà graduale e non istantanea.

Possiamo realizzarle in diversi modi, a seconda del tipo di cielo installato.

  • La proiezione:
       Facile da realizzare. Uno o più proiettori per diapositive puntati verso il cielo. All'interno, a posto della diapositiva, un foglio di cartoncino oppure un pezzetto di pellicola nera cui abbiamo praticato dei piccolissimi fori. Sistema adatto sia al telo che al supporto rigido. La messa a fuoco è difficoltosa a causa della curvatura del cielo. Personalmente non lo ho mai realizzato.
  • Le lampadine a pisello ricoperte:
       Da utilizzare con il telo. Le ho usate diversi anni fa, quando le fibre ottiche ancora non si trovavano in commercio. Si possono usare convenientemente (sono ottime e economiche) le serie di lampadine bianche vendute per gli alberi di Natale.

    Dobbiamo colorarle di nero immergendole in un barattolo di vernice oppure le possiamo anche ricoprire con del nastro isolante sempre nero. Pratichiamo infine un piccolissimo foro su un lato in modo da permettere alla luce di uscire. La stella così prodotta và fissata dietro al telo del cielo facendo attenzione a non produrre pieghe. Per applicarla, la si può cucire direttamente sul telo, oppure si può incollare usando del nastro adesivo del tipo usato per imballare i pacchi.

    Qualche consiglio per  la parte elettrica:

       Per non far scaldare troppo le lampade (il calore può sciogliere la vernice o bruciare il telo) dobbiamo alimentarle con una tensione più bassa di quella nominale. Questa condizione possiamo ottenerla in due modi:
    1): Realizzare una serie di lampade il cui valore della tensione di alimentazione (dato dal prodotto tra la tensione di alimentazione della lampada e il numero di lampade usate) sia notevolmente maggiore della tensione di alimentazione (220 V). Si può ottenere facilmente collegando in serie tra loro due gruppi di lampade (identici) a 220 V.
    2): Usare un diodo.
    Deve essere inserito in serie all'alimentazione delle lampade così' da dimezzare il valore efficace della tensione di alimentazione.
    (Vedere la Tav. 3).
  • Il foro:
    Adatto al fondale rigido
    .
    Dobbiamo praticare un piccolissimo foro (max 1 mm) in corrispondenza della stella. La lampada la applicheremo nel retro, in corrispondenza del forellino. Verrà fissata al cielo usando del comune nastro adesivo, avendo cura di inserire tra il nastro e la lampadina un ritaglio di alluminio per alimenti.
    (Vedere le Fig. 3 e 10).
  • Le fibre ottiche:
    Il sistema che preferisco insieme al foro.

    Le possiamo vedere nell' ingrandimento della Fig. 10.
    Non costano pochissimo, ma la loro versatilità compensa il loro prezzo.
    Perché utilizzarle:
    1): Con un diametro diverso, avremmo delle stelle di dimensioni diverse.
    2): Non trasmettono il calore, perciò sono sicure.
    3): Basta una sola lampadina per illuminare le stelle di tutto il cielo

    4): Si adattano facilmente al telo e riducono il problema delle pieghe.
    5): Con un semplice e economico meccanismo, che spiegherò prossimamente, possiamo creare il tremolio per ogni stella.
    (Vedere la Tav. 5).

    Per fissarle al cielo dobbiamo sempre praticare un forellino del diametro della fibra o leggermente maggiore, facendone uscire una piccolissima parte. Verificare che la parte sporgente non sia troppo lunga altrimenti, anche se lo spettatore non vedrà la fibra, ne vedrà l'ombra.
    Il capo opposto lo uniamo agli altri provenienti dalle altre stelle. Per unirli insieme potremmo usare del nastro adesivo o delle fascette fissacavo. La Fig. 11 mostra le fibre unite tra loro. 

 

Ultime raccomandazioni:
Non dimentichiamoci che la sicurezza viene prima di tutto, quindi:

  • Usare sempre materiale elettrico di ottima qualità.
  • Eseguire sempre dei buoni cablaggi elettrici.
  • Evitare di utilizzare cavi logorati oppure scoperti, specie se lavorano a 220 V.
  • Tenere le parti soggette a tensione sempre lontano dall'acqua.
  • Le lampadine non devono essere mai poste a diretto contatto con parti infiammabili. Neanche con la gelatina colorata.
  • Prevedere sempre spazi che permettano all'aria di circolare in modo da non aver alcun accumulo di calore.
  • In caso di dubbio, è meglio usare una ventola per far circolare l'aria e raffreddare le parti interessate.

 

 

 

 

A complemento di questo articolo, per vedere come realizzare il cielo, vai alla pagina seguente.

 

giacomo.casano@presepioelettronico.it


La costellazione del Toro

'Clicca' per ingrandire Fig. 1
Foglio di masonite.
Questo in fotografia è il tipo con un lato bianco.
Fig. 2
Posizionamento del cielo visto dall'alto.
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'Clicca' per ingrandire Fig. 3
Ecco il cielo installato. Le 'pecette' di nastro adesivo servono a tenere in posizione fili e stelle.
Alcune sono formate da fibre ottiche, altre sono invece delle lampadine a pisello.
Tav. 1
La gelatina:

Perché usare fogli di gelatina per colorare la luce invece di utilizzare direttamente delle lampade colorate?
Presto detto:
  • La gelatina è colorata uniformemente e, di conseguenza, lo è anche la luce che ne fuoriesce.
  • E' prodotta in una vasta gamma di colori e tonalità.
  • Sovrapponendo più fogli, anche di diverso colore, si possono ottenere tutte le variazioni cromatiche possibili.

Se si usano le lampade colorate:

  • Bisogna accontentarsi del colore della lampada, non sempre è come vogliamo.
  • Le lampade con il vetro colorato non si trovano facilmente. Se una si fulmina bisogna sostituirla con un'altra della stessa marca e tipo altrimenti il colore non è lo stesso.
  • Le lampade con il vetro verniciato invece, non producono una luce uniforme, ma piena di macchie, graffi e differenze di colore (praticamente una schifezza !).
Questa foto è stata inserita perchè mi piace 'Clicca' per ingrandire
'Clicca' per ingrandire Vedi didascalia sopra...
Fig.4
Disposizione delle luci rispetto al piano del cielo.
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'Clicca' per ingrandire Fig. 5
Illuminatore laterale piccolo.
Tav. 2
Fase: Andamento luminosità delle luci inferiori
Alba Inizia a salire dal valore min (25-30% del valore max) quando la luminosità dell'Alba è al max.
Giorno Segue l'andamento delle luci del Giorno.
Il valore max si raggiunge in corrispondeza del valore max del Giorno.
Tramonto Scende al valore min. (25-30% della luminosità) quando la luminosità del Tramonto è al max.
Notte Tutta la fase al 25-30% del valore max.
Fig. 6
Andamento teorico delle fasi.
La luminosità delle luci inferiori è colorata in rosso. In viola è evidenziata quella delle Stelle e della Luna (collegate all'uscita Notte della centralina).
Tav. 3
Fig. 7
Collegamento in serie delle lampade per le stelle.

In questo modo si riduce la tensione di alimentazione.
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La normale luminosità delle lampade potrebbe essere eccessiva, come pure il calore prodotto.
Non dimentichiamo che le stelle sono a diretto contatto con il cielo. Per abbassarne la luminosità e per non farle surriscaldare le dobbiamo alimentare con una tensione più bassa di quella nominale.  Questa condizione la possiamo ottenere in diversi modi, visibili nello schema in alto.
Se usiamo il diodo, esso deve poter sopportare la tensione e la corrente necessari. Per una normale serie con un basso assorbimento va benissimo un diodo tipo 1N4700.
Chiedere al rivenditore, o meglio ancora al costruttore, se la centralina può pilotare carichi induttivi sulle uscite variabili (le fasi giorno, notte ecc...). Se ciò è possibile, possiamo usare un normalissimo trasformatore e collegare le lampade in parallelo. Usando il trasformatore su centraline non adatte le potremmo danneggiare.

Tutto questo discorso non è valido se si usa una centralina progammabile che permette di impostare direttamente il valore della massima tensione di uscita.
'Clicca' per ingrandire Fig. 8
Illuminatore grande (centrale).
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Fig. 9a
Illuminatore frontale.
L'interno del contenitore in legno è completamente ricoperto dal solito foglio di alluminio per alimenti. Nel retro è fissata una ventola per espellere l'aria riscaldata dalle due lampade da 100 W.
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Fig. 9b
Proiettore alogeno.

Produce molta luce ma scalda anche considerevolmente.
La gelatina azzurra applicata sopra  non si trova a diretto contatto con il vetro.
E' consigliabile usare questo sistema quando il riflettore non si trova sempre acceso e quindi ha la possibilità di dissipare il calore prodotto.
Tav. 4
NOTA:
Per realizzare l'illuminatore centrale (Fig. 8), più lungo, sono stati uniti due fogli di gelatina. Unendoli, fare attenzione a non sovrapporli se non per lo spazio strettamente necessario (pochi mm), altrimenti si otterrà una zona di luce più scura.
Le seguenti osservazioni sono valide per ogni tipo di illuminatore si costruisca:
Il foglio di gelatina non deve mai essere a contatto con la lampadina, ma si deve trovare a una distanza di almeno 2 cm da essa.

Utilizzare sempre dei portalampade di buona qualità, possibilmete in ceramica.
Eseguire sempre degli ottimi cablaggi elettrici.
Evitare fili scoperti e assicurarsi sempre che siano ben serrati nei contatti dei portalampade.

Verificare che le lampade siano ben avvitate nei rispettivi portalampade.
Non utilizzare lampade troppo potenti, il calore generato potrebbe essere eccessivo. A seconda delle dimensioni del cielo possono andare bene lampade da 25 a 40 Watt.
Assicurare sempre una buona areazione per permettere una buona dissipazione del calore.
Fig. 10
Particolare delle stelle.
Sia le fibre ottiche che le lampadine sono tenute in posizione con del nastro adesivo di carta fissato alla masonite con colla termica.
'Clicca' per ingrandire
'Clicca' per ingrandire Fig. 11
Fascio di fibre ottiche unite.
Tav. 5
Fig. 12
Cavo in fibra ottica del tipo usato per la trasmissione di dati.

Costoso e non adatto ai nostri scopi.
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Cosa sono le fibre ottiche:
Possiamo definirle dei cavi molto speciali: invece di far passare la corrente elettrica permettono (solo) il passaggio della luce. All 'apparenza potrebbero sembrare dei fili da pesca perché sono costruite in vetro o in particolari sostanze plastiche. Alcune (come quella in Fig. 12) sono ricoperte da una guaina, altre invece (Fig. 10, 11 e 13) non lo sono.
Se un capo della fibra lo avviciniamo a una sorgente luminosa, la luce che vi entra fuoriesce dal lato opposto. Maggiore è la luminosità della fonte, maggiore è la luce emessa dal lato opposto.
Il vantaggio nel loro uso è quello di allontanare calore e elettricità dal punto di utilizzo aumentando notevolmente la sicurezza. Possiamo usarle a contatto con l' acqua e materiali infiammabili senza alcun rischio in quanto la luce che ne fuoriesce è fredda.
Sono facilmente reperibili in vari formati e lunghezze.
Generalmente si trovano in vendita degli scarti per differenza (pur minima) di diametro. Per l'industria è motivo di scarto, per noi una qualità in più.
Personalmente ho utilizzato con successo delle fibre recuperate da una lampada da tavolo venduta dai cinesi a Porta Portese e pagata poche migliaia di lire (vedi Fig. 11 e 13).
'Clicca' per ingrandire Fig. 13
Fibre ottiche illuminate.
 
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Ultimo aggiornamento pagina: 06-03-2004