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Di Giacomo Casano
Il Vento:

Molto semplice da realizzare.

Effettivamente, un leggero venticello che fà ondeggiare i panni stesi ad asciugare e (oppure) le piante,   rende il paesaggio più naturale.
Non dobbiamo generare una tempesta, ma un leggerissimo movimento d'aria.
Il vento deve risultare leggero, quanto basta per attirare l'attenzione dello spettatore su qualche particolare che tende ad evidenziarlo.

Non vi sono molti sistemi per crearlo, o ci soffiamo sopra, oppure usiamo delle ventole.
Sono molto buone quelle per utilizzo elettronico. Si possono smontare da vecchi computer o acquistare a poco prezzo nei negozi di componenti elettronici. 
In commercio se ne trovano diversi tipi con diverse dimensioni e potenze (e, ovviamente, anche prezzi).

Ecco perchè è preferibile utilizzare questo genere di ventole  invece di altri tipi di ventilatori.
Sono:

Fig. 1
Una panoramica con vari tipi di ventole.
Affidabili Sono progettate per funzionare continuamente anche per anni.
Sicure Funzionano a bassa tensione (max 24 V).
Silenziose Un particolare non di poco conto.
Fig. 2
La più piccola è grande come una moneta da 500 lire...
Se la zona che dobbiamo coprire con il vento risulta ampia, è più conveniente utilizzarne diverse, poste in vai punti strategici, invece di una molto grande.
Ad esempio, se vogliamo far muovere dei panni stesi ad asciugare, potremmo piazzare una ventola posta lateralmente ai panni, nascondendola dietro una finestra aperta o il muro di un'altra casa.
Per le piante vale lo stesso discorso, in questo caso dovremmo utilizzare un motore più potente di quello usato per i panni.

Vi sono dei motori molto piccoli. Il più piccolo risulta grande circa come una moneta da 500 lire (vedi Fig. 2).
Ovviamente non muove una grande quantità d'aria, ma risulta più che sufficiente per agitare dei panni di stoffa molto leggera.

Un altro caso in cui è conveniente usare questo tipo di ventola è il fumo.
Se abbiamo un fuoco oppure una pentola che bolle da cui facciamo uscire del fumo, nascondendola nelle vicinanze generiamo una piccola turbolenza che spande il fumo con un effetto veramente notevole.

Vi sono anche delle occasioni in cui occorre un vento abbondante.
Ad esempio nel mio presepio, durante il tramonto, vi è l'effetto audio del vento che spira. Durante questa fase, un vento robusto agita le piante e i panni stesi ad asciugare. Lo stesso vento è anche usato durante il temporale.

Le ventoline non hanno potenza sufficiente a dare l'impressione di un forte vento, per ottenerlo dobbiamo utilizzare qualcosa che ci permetta di muovere molta aria e che sia di dimensioni ridotte.
Molto utili in questo caso sono gli asciugacapelli piccoli. Essi infatti, pur essendo di dimensioni ridotte, spostano una notevole quantità d'aria.
Ovviamente non possono essere utilizzati così come sono per due importanti (e ovvie) ragioni:

1: Funzionano a 220 volt e assorbono molta corrente,
2: Producono molto calore e questo è un pericolo.

Per questa ragione dobbiamo modificarli come spiegato nella Tav. 1.
Il loro unico difetto è la rumorosità.
Nel caso di presepi chiusi, con un vetro che copre il diorama, il problema del rumore viene superato.
Variandone la tensione di alimentazione possiamo variarne velocità e di conseguenza l'intensità del vento generato.
Possiamo alimentarli con un comune alimentatore di quelli universali con uscita a più tensioni. Ovviamente deve essere di potenza adeguata. Anche se i motorini sono piccoli assorbono sempre una certa corrente (da 500 mA a oltre 1 A, dipende dal modello).
Prossimamente (quando avrò tempo) pubblicherò un semplice circuito di alimentatore PWM in grado di alimentarli e di regolarne la velocità.

 

giacomo.casano@presepioelettronico.it

Fig. 3
...La più grande no.
I manici sono stati eliminati Fig. 4
Ecco il sistema per generare un forte vento.
Tav. 1
Gli asciugacapelli:
Sono molto potenti e economici. Nel mio caso ne ho utilizzati tipi diversi e non li ho pagati più di 10000 lire ciascuno.
Ovviamente non devono essere usati così come si acquistano, ma devono essere modificati. Non ci scordiamo che funzionano a 220 volt e che mandano aria calda per cui non sono adatti ad essere usati per il nostro scopo.
Resistenza interna Per poterli utilizzare dobbiamo aprirli e eliminare la resistenza interna e il cavo di alimentazione. Deve rimanere soltanto il motorino elettrico.
Il ponte raddrizzatore, generalmente montato direttamente sul motore possiamo anche lasciarlo, in questo modo non dobbiamo stare attenti alla polarità.
I motori così realizzati vanno alimentati a bassa tensione.
12 volt
sono più che sufficienti e già a 5 volt spostano abbastanza aria.
 
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Ultimo aggiornamento pagina: 13-12-2006