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Goofy
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Città: Torino
890 Messaggi |
Inserito il - 25 giugno 2015 : 09:09:09
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Condivido con tutti voi questa mia riflessione che invierò alla rivista AIAP. Buona lettura...per chi avrà la pazienza di leggerla
VANGELO E PRESEPE OGGI Vi propongo questa mia riflessione perché spesso ho notato tra i cattolici, e quindi anche tra noi presepisti, un senso di smarrimento e di preoccupazione di fronte al mutamento dei rapporti tra il cristianesimo e la società. Quante volte ho sentito dire che i giovani non hanno più valori, che una volta era tutto molto meglio. Una parte dei cattolici vive la fede come qualcosa “contro” il mondo d’oggi: contro la secolarizzazione, l’ateismo, la laicità, i mussulmani, il testamento biologico, il riconoscimento delle altre forme di famiglia. Come possiamo essere credibili di fronte al mondo se il nostro atteggiamento è quello di doverci difendere, di sentirsi “sotto assedio”, dato che il mondo è percepito come qualcosa di sostanzialmente negativo? Se consideriamo così il mondo, come possiamo pensare di cambiarlo? Per cambiarlo bisogna prima amarlo. Il Vangelo è innanzitutto voglia di camminare con gli uomini con fiducia ed apertura proprio perché è questo il modello che ci ha proposto Gesù. Spesso mi è capitato di avere testimonianze di come si vive il Vangelo da persone molto lontane dalla Chiesa: queste sono le cose che dovrebbero farci riflettere su quanto talvolta noi cattolici siamo testimoni così poco credibili! Certamente una volta molta gente frequentava le chiese: ma essere cristiani non vuol dire soltanto partecipare alle liturgie o credere in alcuni dogmi: vuol dire soprattutto vivere ogni giorno la vita nel mondo cercando di essere coerenti con il messaggio di Gesù. Nella Germania degli anni ’30 solo una piccola minoranza di cristiani si è opposta al nazismo in nome della fede: il cristianesimo era molto praticato ma era solo uno strato superficiale che non era penetrato nel cuore e nella vita delle persone. Il mondo è cambiato, i cristiani stanno diventando un “piccolo gregge” ma questo può anche essere motivo di crescita: per vivere la fede in maniera più adulta e stimolante, per un confronto con le altre religioni, l’incontro ed il dialogo con gli altri. Il mondo è certamente cambiato, ma è di sicuro cambiato in peggio? E in tutto questo cosa c’entra il presepio? Mi viene un po’ da sorridere quando vedo i cattolici lottare per la difesa della famiglia tradizionale quando di “tradizionale” la Sacra Famiglia aveva ben poco: Maria si ritrova incinta dello Spirito, del “vento che soffia dove vuole”, sposa un uomo che non è il padre del bambino il quale, fin da ragazzo, è anche un po’ discolo e scappa da casa per andare al tempio! Ma che cosa ci può insegnare invece la famiglia di Nazaret? Che i nostri rapporti devono essere determinati dalla legge dell’Amore che deve venire prima di ogni cosa, anche dei riconoscimenti da parte della società: infatti Maria non è stata condannata dai benpensanti proprio per la sua condizione “irregolare”? Gesù nei Vangeli parla raramente di famiglia, tema invece così dibattuto oggi tra i cattolici, se non per ricordarci che i legami di amore non devono essere limitati ai nostri familiari ma propagati verso le tutte persone che incontriamo sul nostro cammino. E per favore smettiamola di dire che per colpa degli stranieri (si scrive “stranieri” ma si legge “mussulmani”) non si può più fare il presepe nelle scuole; per l’islam Gesù è uno dei grandi profeti per cui non è vietata la rappresentazione della sua nascita! Concludo con l’augurio che la nostra vita possa essere una testimonianza della bellezza del Vangelo!
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Flavio67
Nuovo Arrivato
Città: Brugherio
9 Messaggi |
Inserito il - 25 giugno 2015 : 12:40:39
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Ciao, cito dalla tua email la frase che più mi ha colpito: "...Se consideriamo così il mondo, come possiamo pensare di cambiarlo? Per cambiarlo bisogna prima amarlo...."
Come cristiani non possiamo fare altre che guardare a Gesù per imparare ad amare prima e senza condizioni. Come presepisti non possiamo che essere strumento e testimoni del Vangelo prima ancora che "artisti".
Grazie Goofy per la tua profonda riflessione. |
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Goofy
Membro Master
Regione: Piemonte
Prov.: Torino
Città: Torino
890 Messaggi |
Inserito il - 30 giugno 2015 : 09:12:31
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Grazie Flavio67 del commento! Sinceramente mi aspettavo un po' più di considerazioni dal forum: forse sarà che il testo è un po' lungo e che ci vuole pazienza per leggerlo oppure che siamo in periodo di vacanze per alcuni... E' vero che questo è un forum "tecnico" però suppongo che dietro il presepio per tutti (o quasi) ci sia anche la fede e quindi il Vangelo, altrimenti il presepio diventa solo un "modellismo religioso" Si vedrà con il tempo se il tema interessa davvero oppure no... Un caro saluto a tutti!
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Dama
Membro Master
Regione: Lombardia
Prov.: Cremona
Città: Annicco
482 Messaggi |
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mg3911
Membro Master
Regione: Piemonte
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Città: ciriè
725 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2015 : 16:43:44
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Ciao. Cito una delle tue frasi: Gesù nei Vangeli parla raramente di famiglia, tema invece così dibattuto oggi tra i cattoli...... Tieni presente una cosa: forse Gesù parla raramente di famiglia, ma il primo "miracolo" attuato è a Cana nello sposalizio di due persone..........Cioè ha amato per primo la famiglia...... Forse.....dico forse, NOI cristiani, parliamo troppo e mettiamo poco in pratica senza farlo sapere a tutto il mondo....... marco |
mg3911
Fatti, non parole! Anche oggi non ho vissuto invano http://marcog39115.wix.com/modellismo-mgm |
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Goofy
Membro Master
Regione: Piemonte
Prov.: Torino
Città: Torino
890 Messaggi |
Inserito il - 07 luglio 2015 : 09:25:23
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@Dama: sì, conoscevo il famoso discorso su come si può costruire una società su un modello diverso, però se poi pensiamo ai nostri politici... Sulle "cose stridono con la realtà di questi nostri giorni" non saprei cosa dire, scritto così è un po' troppo vago...
@mg3911: notavo solo la sproporzione di quanto si parli del tema "famiglia" nei Vangeli e in una parte della Chiesa di oggi. Certo che per Gesù la famiglia era importante, ma il messaggio che ci ha dato è che i fratelli non sono solo quelli di sangue ma tutte le persone che incontriamo, questo è (o dovrebbe essere) il "valore aggiunto" del cristiano! La famiglia oggi è certo in crisi per diversi motivi, ma se noi non riusciamo a dare con la vita di ogni giorno un testimonianza credibile di famiglia, come possiamo pensare che i nostri figli siano convinti che vale la pena "rischiare" per creare una nuova famiglia? |
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MyGianos
Membro Master
Regione: Lombardia
Città: Brescia (originario di Angri - SA)
753 Messaggi |
Inserito il - 09 luglio 2015 : 11:25:21
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Che dirti...solo.un consiglio..vivi il tuo vangelo...cioé secondo la tua interpretazione! E non porti domande su come lo interpretano o lo vivano gli altri....perché ritengo che la fede sia una questione personale.Se trovi altri che la pensano come te che ben venga.....altrimenti abbi fede in ciò che credi
ciao |
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Goofy
Membro Master
Regione: Piemonte
Prov.: Torino
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890 Messaggi |
Inserito il - 14 dicembre 2015 : 13:55:18
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@MyGianos Se è vero che la fede è una "questione personale", è anche vero che nel cristianesimo il "camminare insieme" è il cuore del messaggio: in fondo non facevano così anche i primi apostoli che discutevano e si confrontavano sul messaggio di un uomo di nome Gesù che gli aveva fatto intravede un "mondo altro", cioè un nuovo modo di vivere? Non riesco a concepire la mia fede (o la mia "ricerca della fede") solo in maniera intimistica e personale e non riesco quindi a dire:"sono convinto della mia interpretazione e perciò vado avanti così". Insomma "Nessuno si salva da solo", come diceva il buon don Milani... |
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Aragorn
Membro Medio
Regione: Campania
Prov.: Napoli
Città: Gragnano
50 Messaggi |
Inserito il - 16 dicembre 2015 : 22:26:34
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Buonasera a tutti, questa discussione mi ha colpito moltissimo, e fa riflettere su molte cose. Innanzitutto inizio citando il presepe, che e' per molti solo un modo per ricordare la nascita di un bambino in una mangiatoia. Ma se andiamo a leggere i vangeli che parlano della nascita di Gesu', ci accorgiamo che il presepe ricorda, si, la nascita di Gesu', ma come molti maestri presepisti (che lo sanno meglio di me), le statuine hanno il loro significato non sono messe a caso. Iniziamo dai pastori delle pecore, che sono i primi a cui, l'angelo di Dio si rivolge, annunciandogli la nascita di Gesu' e li invita ad andare a vederlo. Vi siete mai chiesti perche' proprio i pastori, hanno avuto questo privilegio di essere invitati ad adorare il bambino? E perche' il Messia tanto attesso, nasce in una mangiatoia? Perche' i magi vanno prima da Erode? I pastori all'epoca erano considerati nullita', non avevano nulla se non le loro pecore, nella societa' non contavano nulla eppure un annunzio tanto importante sono stati loro a riceverlo per primi. Secondo il mio punto di vista, credo che questo sia avvenuto poiche' Gesu' e' venuto al mondo proprio per i piu' deboli, poiche' Gesu' con il suo ministero, ha sempre predicato l'uguaglianza. E' molto evidente che sin dalla nascita Gesu' gia' e' identificato come il pastore e noi il gregge, in quanto i pastori che vegliavano il gregge e che aspettavano la nascita del Messia, puo' in un certo senso, darci un immagine di Gesu' (Il pastore) che veglia su di noi (il gregge) e che asopetta chge noi nasciamo, o meglio rinasciamo a nuova vita secondo il volere di Dio. Il fatto che negli alberghi non c'era posto per Maria e Giuseppe, per far nascere Gesu', mi fa riflettere sul fatto che anche adesso , dopo 2015 anni, Gesu' nasce e non trova posto. L'albergo, in questo caso e' il nostro cuore, il cuore di quelli che lo hanno riempito con altre cose, e per accogliere Gesu' non c'e' piu' spazio. I re magi. I re magi, come sappiamo sono guidati da una stella, che li deve portare a Betlemme, ma prima di arrivarci, si fermano da Erode, perche' a un certo punto non vedono piu' la stella e quindi vanno da Erode a chiedergli dove sarebbe nato il Messia, il re dei re. Quando Erode, consultando i suoi studiosi, gli riferisce che sarebbe nato a Betlemme, come i magi si rimettono in cammino, vedono di nuovo la stella che li porta da Gesu', e poi una voce in sogno suggerisce ai magi di non tornare da erode, ma di scegliere un'altra strada per il ritorno. Dal mio punto di vista, il fatto che i re magi hanno perso la stella e non la vedono piu'. e un po' come noi, qiando smarriamo la strada, quando i problemi ci affligono, non vediamo piu' la nsotra stella, cioe' la luce che deve guidarci. Il fatto di non tornare da erode e cambiare strada, potrebbe significare, di non tornare indietro, nei nostri errori e quindi ritornando da erode perderemo la stella di nuovo, ma ci invita ad andare avanti per la nostra strada che porta verso la luce. Sono daccordo con chi dice che oggi ci si crede cattolici andando in chiesa, a messa, e si crede di essere cattolici. Diceva un mio amico sacerdote, a che serve recitare 3 rosari al giorno, andare a messa tutte le sere, se poi all'uscita della chiesa, magari troviamo qualcuno il difficolta', possiamo aiutarlo e non lo facciamo? Ci vien d'aiuto la parabola del buon samaritano. Ovviamente tutto quello che ho scritto sono pensieri personali, ho trovato la discussione molto intessante e ho voluto esprimere il mio pensiero. Sero di non essere uscito fuori dall'argomento. |
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Goofy
Membro Master
Regione: Piemonte
Prov.: Torino
Città: Torino
890 Messaggi |
Inserito il - 13 gennaio 2016 : 09:55:34
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Grazie Aragorn della tua riflessione non è affatto fuori tema, anzi! Il punto è proprio quello : la simbologia del presepe ed il messaggio del vangelo ci dicono delle cose che spesso è più facile ignorare. Non troviamo incoerente ad esempio schierarci non dalla parte dei "deboli" con la nostra fede perché fede e vita corrono su binari differenti |
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