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giova
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21 Messaggi

Inserito il - 28 gennaio 2019 : 15:28:06  Mostra Profilo Invia a giova un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Presepe palestinese 2018.
Il sito: un qualunque piccolo villaggio sito in un qualunque punto del deserto della Giudea (colline, sorgenti, pianure, monti, torrenti, perfino un lago incantevole fanno della Galilea una regione singolare, di bellezza unica tra le terre di Israele).

Prima di fare un presepe penso ad uno specifico obiettivo che voglio trasmettere con il manufatto e che esplicito nella presentazione. Questo obiettivo riguarda qualcosa che avviene comunemente nel nostro mondo moderno e che sia tale da essere rappresentabile nel presepe.

Il “focus” cioè l’obiettivo di questo anno è quello di evidenziare il vero amore di una coppia anche e soprattutto nel momento del bisogno. Il Bambino è sul punto di nascere e per la coppia ma soprattutto per Giuseppe questo è un momento tragico.

Il vero amore
Tra poco Nazareth si addormenta sotto la luna, la cena è pronta. Cena di povera gente: l’acqua della fonte, il pane di giornata ……e poi c’è Maria che ti aspetta, o Giuseppe. Quando entri da lei, sfiorala con un bacio, falle una carezza e dille che le vuoi bene, da morire. Quanto sopra potrebbe ritrarre una scena verosimile della vita quotidiana della Santa Famiglia. L’unione di amore di Giuseppe e di Maria è l’immagine di quella unione perfetta che Dio aveva progettato da tutta l’eternità per realizzarla quando i tempi sarebbero stati compiuti: l’unione di suo Figlio con l’umanità e che è stata inaugurata nel seno della Vergine, dove il Verbo si unì alla nostra debole carne umana. Come si sono conosciuti Maria e Giuseppe? In un piccolo borgo come era Nazareth ci si conosceva un po’ tutti e fra Giuseppe e Maria nasce l’amore umano, il più grande amore umano che sia mai sbocciato su questa terra. Giuseppe e Maria si amano dell’amore più perfetto che si possa immaginare vivendo nella loro unione tutta la gamma dei sentimenti che compongono l’amore dell’uomo per la donna e della donna per l’uomo. Giuseppe e Maria hanno un posto particolare nel pensiero e nell'opera di Dio. Essi accolgono il suo progetto: quello di essere genitori terreni del Figlio di Dio! La verginità di Maria sta a significare che la salvezza del mondo è dovuta all'iniziativa solo di Dio e che è opera sua; deve però essere compresa bene: se essenzialmente è rinuncia all'unione carnale per la trasmissione della vita non è necessariamente rinuncia all'amore di un uomo. Il suo matrimonio con Giuseppe è un vero matrimonio, vero amore.

Il momento del bisogno
Maria è su un asinello bigio. Tutta avvolta nel pesante mantello. Giuseppe cammina a lato tenendo la briglia. “Sei stanca?” chiede ogni tanto. Maria lo guarda sorridendo e dice: “No”. Alla terza volta aggiunge: “Tu piuttosto, che devi camminare, sarai stanco”.“Oh! io! Per me è niente. Penso che, se avessi trovato un altro asino, potevi essere più comoda e fare più presto. Ma non ho proprio trovato”.Tacciono. La Vergine, quando non parla, pare raccogliersi in interna preghiera. Sorride di un sorriso mite ad un suo pensiero e, se guarda qualcuno di passaggio, pare non lo veda per quello che è: un uomo, una donna, un vecchio, un pastore, un ricco o un povero. Ma per quello che Lei solo vede. “Hai freddo?” chiede Giuseppe, perché il vento si alza. “No. Grazie”. Ma Giuseppe non si fida. Le tocca i piedi, penzolanti sul fianco dell’asinello, i piedi calzati nei sandali e che appena si vedono spuntare dalla lunga veste e deve sentirli freddi. Ecco allora che scuote il capo e si leva una coperta che ha a tracolla e avvolge le gambe di Maria e gliela stende anche sul grembo, di modo che le mani stiano ben calde sotto di essa. Incontrano un pastore, che sorveglia il suo gregge di pecore che brucano quanto trovano nella piccola valletta. Giuseppe si curva a dirgli qualcosa. Il pastore annuisce. Giuseppe aiuta Maria a scendere dall'asinello e la fa sedere accanto al fuocherello che il pastore aveva acceso per riscaldarsi dal freddo. Il pastore si leva una rozza scodella da una bisaccia e munge una grassa pecora dalle gonfie mammelle e dà la scodella a Giuseppe, che la offre a Maria.“Dio vi benedica entrambi” dice Maria. “Tu per il tuo amore, e tu per la tua bontà. Pregherò per te”.“Un lungo viaggio per la donna in quello stato. E' tua moglie?”. “E' mia moglie”. “Avete dove andare?”. “No”.“Brutta cosa! Ebbene... io ti insegno... per Lei (e accenna a Maria). Passate oltre la staccionata e voltando a sinistra potrete scendere al villaggio. Forse là trovate un posto... e del fieno per dormire e per l'asino. E che Dio vi accompagni ”Riprendono la strada.“Maria..... tra poco riposerai..... mi sembri stanca tanto...”.“No. Pensavo... penso...”. Maria afferra la mano di Giuseppe e gli dice con un sorriso beato:“Penso proprio che il tempo sia giunto”. “Dio di misericordia! Come facciamo?”. “Non temere, Giuseppe. Abbi costanza. Vedi come sono calma io?”. “Ma soffri molto”. “Oh! no. Sono piena di gioia. Una gioia tale, così forte, così bella, così incontenibile, che il mio cuore batte forte forte e mi dice: "Egli nasce! Egli nasce!" Lo dice ad ogni battito. E' il mio Bambino che bussa al mio cuore e dice: "Mamma, sono qui che vengo a darti il bacio di Dio". Oh! che gioia, Giuseppe mio!” Ma Giuseppe non è nella gioia. Pensa all'urgenza di trovare un ricovero e affretta il passo. Bussa a una porta. “Per favore, per favore c’è un posto dove stare? Mia moglie ha le doglie, c’è un posto per noi?” “NOOOOO!!!” “Aprite per favore” “VATTENE!!!!!!” Maria dall'asinello guarda al cielo:”Ti prego o Signore. Signore non avrai cura di noi?” Poi grida: “GIUSEPPEEEEE !!! GIUSEPPEEEE !!!!” Maria soffre. Giuseppe la piglia in braccio. L'asinello lo precede a passo veloce e si ferma davanti a una tettoia presso una mangiatoia ove ha trovato del fieno. Dopo tutti i rifiuti ricevuti dalle persone interpellate di poter avere un piccolo alloggio a Giuseppe sembra che sia l'asinello (l'umile animale) ad indicargli un posto dove poter fermarsi per fare riposare Maria. Allunga il passo e dolcemente appoggia Maria sulla paglia accanto alla mangiatoia. La copre con dell'altra paglia e le sussurra dolcemente: “Maria, mi spiace immensamente ma NON CI E' CONCESSO DI AVERE ALTRO !!!!!"
(Nota bene: tutte le frasi presenti in questo capitolo "il momento del bisogno" sono volutamente scritte in un linguaggio proprio di un dialogo tra gente umile e senza scolarità).

Le statuine di Giuseppe che porta in braccio Maria, sono state realizzate dall'amico Paolo Stoppa (all'indirizzo http://www.gfmnet.it/gfm/paolostoppa/ si può vedere il particolare stile dell'artista – si possono vedere altre sue opere in questo sito alla sezione "Varie - Presentazione di P. Stoppa " .. La spiegazione del perché tutte le sue opere siano senza volto è data dall’artista stesso: “Ed è per questo motivo che essendo figure universali non possono essere identificate con volti riconoscibili. Nelle mie opere, siano esse quadri o statue, io cerco di rappresentare un umanità universale e senza una precisa collocazione temporale ma che possa suscitare una emozione di chi lo guarda. Io cerco di ricreare l'atmosfera dei soggetti attraverso le forme, i colori e gli atteggiamenti dei soggetti rappresentati”.

Altre precisazioni:
Come spunto ho preso la nuova tecnica mostrata da Lola Temprado che però ho completamente modificato in quanto il risultato non era soddisfacente. Ho utilizzato esclusivamente materiale reperito in natura: i muri delle case "troglodite o rupestri" sono di sasso frantumato e ciascuno opportunamente sagomato per renderlo sovrapponibile l’uno all’altro e cementato sul retro (provenienza dalle vecchie cave [grotte] di "sasso molera" presenti nella mia zona). Nessuna colorazione con materiale colorante (bombolette spray, le classiche terre utilizzate per preparazione colori, ecc.). Il presepe è fatto tutto di sabbia opportunamente miscelata in modo da simulare tutte le colorazioni variabili che si possono trovare in una montagna (ho utilizzato sabbia per intonaco, sabbia biancastra, giallastra e gialla proveniente dalle grotte sopracitate [quelle gialle e giallastre prese dalle venature, in esse presenti, ricche di ferro], sabbia di colore giallo rosato arancione proveniente dalle cave di Cuasso al Monte (VA). Tutte le parti in legno provengono da legname preso dal pianale di vecchi carri ferroviari arrugginiti usati,(così mi è stato detto) forse per il trasporto di materiale bellico e/o altro durante la 1° guerra mondiale (nessuna colorazione né alcun ritocco alle venature/rugosità perché ho voluto mantenere lo stesso stato/colore preso dal legno rimasto esposto alle intemperie per tutti questi anni. Il pochissimo verde su alcuni punti delle montagne è stato ottenuto mescolando del sale fino con un poco di colore verde e lasciato asciugare al sole. Per le infiorescenze ho utilizzato dei piccoli cardi selvatici presi a fioritura appena ultimata e dei fiori di palude stabilizzati con acqua e glicerina
Le statuine in primo piano sono di 12 cm. mentre quelle sulle 2 montagne sono di 10 cm per dare una impressione di lontananza.


Al link http://giovannibrnscn.wixsite.com/giovanni-bernasconi vi sono tutte le foto presenti ed altre a 2.000 pixel.


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bgiordy
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Prov.: Padova
Città: Padova


223 Messaggi

Inserito il - 28 gennaio 2019 : 17:08:32  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di bgiordy Invia a bgiordy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
C'è tutto l'amore possibile in questa storia e in questo presepe.

ciao
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