Forum del Presepio Elettronico Multimediale (Il primo e unico) - Cristianesimo, islamismo, e creazione
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Vatta Riccardo
Membro Master

Prov.: Latina
Città: Aprilia


796 Messaggi

Inserito il - 17 dicembre 2015 : 09:42:08  Mostra Profilo Invia a Vatta Riccardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Belle entrambe
una spiega a noi adulti cosa non fare e l'altra spiega ai bambini di introdurre nei discorsi e insegnamenti degli adulti la propria capacità
di vedere meglio di noi le uguaglianze.
Tra l'altro lo sapevate che i bambini riconoscono le lettere e i numeri per la loro forma indipendentemente dal loro orientamento?
(potete fare la prova quando i bimbi che ronzano intorno a voi incominciano a riconoscere le lettere o i numeri se mettete un 3 ruotato o altre lettere )
poi la capacità si perde
Può darsi che la natura dia a loro questa capacità per insegnargli che gli adulti sono limitati.

Vatta Riccardo
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andreabs
Membro Medio

Città: Brescia


78 Messaggi

Inserito il - 13 gennaio 2016 : 18:50:38  Mostra Profilo Invia a andreabs un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao a tutti,

bello questo forum, lo rileggo solo oggi.
Penso di condividere praticamente tutti gli interventi che sono stati postati.
Scusate mi permetto di tornare all'origine della discussione.
Non penso si possa "trovare la ricetta risolutiva" al titolo del forum, con quanto stiamo scrivendo. E' un ambito talmente ampio che non può essere concluso "solo" con quel racconto ecumenico, comunque bellissimo.
Io ho la fortuna di essere padre. Quindi ho una "responsabilità" educativa naturale nei confronti dei miei figli.
Cosa c'entra questo con la mia passione per il Presepe?
TUTTO.
Perchè i miei bambini sono certo sapranno tra 30 anni cosa è un Presepe. E sapranno apprezzare la differenza tra un presepe storico ed un presepe popolare.(lì, il papà malato ed appassionato comincia a farsi sentire....)
E sapranno, anzi sanno, già oggi, spiegare ai loro compagni di classe cinesi, buddisti o musulmani, perchè noi ogni anno mettiamo le statuine in un certo modo. E cosa succede ogni anno il 25 Dicembre.
Spero che la mia "passione" sia stata in grado di trasmettere loro, senza violentarne la libertà, una identità ed una appartenenza.
Ma questo ...bho, spero di avere la fortuna di vederlo.
Grazie e ciao a tutti

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ulisse
Membro Master



Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Agrate B.


503 Messaggi

Inserito il - 14 gennaio 2016 : 18:25:58  Mostra Profilo Invia a ulisse un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Dama

@Gofy
Il convivere con razze diverse è storia antichissima per noi, si pensi agli infiniti "innesti" che nei millenni hanno arricchito di nuova linfa il nostro sangue e la nostra civiltà. Perchè adesso diventa un problema? Perchè la diversità con cui ora abbiamo a che fare è radicalmente differente dalle precedenti L'islamismo fondamentalista, di cui ovviamente non tutti i munsulmani sono portatori, nega frontalmente il nostro modello di convivenza fondato sul pluralismo, opponendogli un drammatico aut aut; conversione o cancellazione. La domanda che per noi ne consegue è serissima: i tradizionali argomenti spesi a favore di una società aperta possono essere lecitamente utilizzati per difendere l'accoglienza di popoli nel cui DNA non solo è assente il concetto di diversità ma è in patologica esasperazione quello di identità: o sei uguale a me o ti sopprimo. La risposta mette in difficoltà tutti, in particolare la Chiesa se predica la custodia delle tradizione, presepe compreso. Urge una riflessione collettiva circa la sostanziale differenza "morale" fra un pacifista a tutti i costi e un ragionevole amante della pace, lo stesso S. Tommaso fa netta distinzione: aggredire è illecito, difendersi con mezzi adeguati non solo è lecito ma in molti casi doveroso. Se pensiamo di fissare sul fronte dei presepi la linea del Piave dell'occidente siamo fritti. L'0ccidente è quell'insieme di popoli atei e credenti che costruirono quella religione che grazie ai suoi martiri ha fatto dal diritto individuale alla libertà di coscienza il suo punto di non ritorno, è l'abissale differenza tra chi ti sgozza se non sai a memoria il corano e chi mai si sognerebbe di chiederti se sai a memoria il vangelo, o se fai o non fai il presepio. A Cesare quel che è di Cesare a Dio quel che è di Dio. Questa è la vera linea del Piave. Chi vuole abbatterla da la vita facendosi esplodere. Noi per mantenerla cosa siamo disposti a fare?.



Condivido!!

Ogni tanto faccio ciò che non so fare, per imparare come va fatto! ...Non sempre riesco a farlo al meglio, però sono contento perchè ho imparato qualcosa di nuovo.
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ulisse
Membro Master



Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Agrate B.


503 Messaggi

Inserito il - 14 gennaio 2016 : 18:42:13  Mostra Profilo Invia a ulisse un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da mcfive

Dopo le ultime polemiche di questi giorni voglio esprimere lil mio punto di vista con questa immagine che ho trovato nel web.


Immagine:

70,72 KB



Idem!!

Ogni tanto faccio ciò che non so fare, per imparare come va fatto! ...Non sempre riesco a farlo al meglio, però sono contento perchè ho imparato qualcosa di nuovo.
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Goofy
Membro Master



Regione: Piemonte
Prov.: Torino
Città: Torino


890 Messaggi

Inserito il - 15 gennaio 2016 : 09:38:01  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Goofy Invia a Goofy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@andreabs
Un po’ difficile condividere tutti gli interventi dato che sono presentati punti di vista molto distanti se non proprio opposti
Non credo che ci possa essere la pretesa di trovare una “ricetta risolutiva”, magari ci fosse! Se per “racconto ecumenico” ti riferisci alla storia dei due bimbi in paradiso, quella non vuol essere una conclusione ma casomai uno spunto di riflessione, cosa sempre difficile quando si toccano temi “caldi”.
Ma quello che mi ha più colpito è quando scrivi “Spero che la mia passione sia stata in grado di trasmettere loro, senza violentarne la libertà, una identità ed una appartenenza.”
Un genitore trasmette ai figli la propria “cultura” (intesa nel senso più ampio della parola) ed è normale che sia così ma saranno poi i figli crescendo a decidere in autonomia che cosa acquisire e cosa invece rifiutare: ad esempio sul discorso del presepio è quindi ovvio che i figli di noi presepisti, lasciamelo dire “un po’ matti” , sapranno tutto sul tema: quando saranno adulti però faranno le loro scelte e magari, dopo un periodo di disinteresse, lo costruiranno insieme ai loro figli…oppure non lo faranno, chi può dirlo?
Come genitori dobbiamo essere consapevoli che i figli sono liberi, non sono una nostra proprietà: gli dobbiamo insegnare a volare ma poi se ne andranno con le loro ali


Citazione:
Messaggio inserito da andreabs

Ciao a tutti,

bello questo forum, lo rileggo solo oggi.
Penso di condividere praticamente tutti gli interventi che sono stati postati.
Scusate mi permetto di tornare all'origine della discussione.
Non penso si possa "trovare la ricetta risolutiva" al titolo del forum, con quanto stiamo scrivendo. E' un ambito talmente ampio che non può essere concluso "solo" con quel racconto ecumenico, comunque bellissimo.
Io ho la fortuna di essere padre. Quindi ho una "responsabilità" educativa naturale nei confronti dei miei figli.
Cosa c'entra questo con la mia passione per il Presepe?
TUTTO.
Perchè i miei bambini sono certo sapranno tra 30 anni cosa è un Presepe. E sapranno apprezzare la differenza tra un presepe storico ed un presepe popolare.(lì, il papà malato ed appassionato comincia a farsi sentire....)
E sapranno, anzi sanno, già oggi, spiegare ai loro compagni di classe cinesi, buddisti o musulmani, perchè noi ogni anno mettiamo le statuine in un certo modo. E cosa succede ogni anno il 25 Dicembre.
Spero che la mia "passione" sia stata in grado di trasmettere loro, senza violentarne la libertà, una identità ed una appartenenza.
Ma questo ...bho, spero di avere la fortuna di vederlo.
Grazie e ciao a tutti




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Vatta Riccardo
Membro Master

Prov.: Latina
Città: Aprilia


796 Messaggi

Inserito il - 15 gennaio 2016 : 15:06:21  Mostra Profilo Invia a Vatta Riccardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Goofy
complimenti, non è frequente sopratutto in tempi recenti vedere persone che capiscono di aver messo al mondo futuri adulti cui compete il totale diritto alla propria autonomia decisionale;
ho visto sempre di più considerare i figli come oggetti in cui trasporre nevrosi e paure con la scusa del
" li devo proteggere perchè gli voglio bene " e secondo me cadono in questo genere il farsi chiamare per nome e non con l'identificativo "papà o mamma "
o il vantarsi di essere il miglire (la migliore ) amico dei miei figli.
Insegnare come cadere è secondo me più importante di non fargli sbuccioare il ginocchio.
Noi simo una generazione attenta a non fare sbucciare il ginocchio e quindi impediamo di correre; è per questo secondo me che preferiamo rifiutare l'immigrato piuttosto che difendere la nostra libertà culturale.

Vatta Riccardo
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ulisse
Membro Master



Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Agrate B.


503 Messaggi

Inserito il - 15 gennaio 2016 : 19:15:31  Mostra Profilo Invia a ulisse un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Riccardo, non credi che, in generale, molto probabilmente è l'immigrato che rifiuta di integrarsi alla nostra civiltà e a condividere liberamente la nostra libertà culturale in tutti i sensi e a rispettare le nostre leggi? La cronaca di questi ultimi tempi è spaventosa a riguardo.
Abbiamo educato i nostri figli, da Italiani e secondo le nostre tradizioni Italiane. Essi sono cresciuti nella più totale e democratica libertà di poter scegliere di vivere la propria vita in modo pacifico e retto. Nessun lavaggio del cervello e nessuna costrizione! Sei certo che altrove accada lo stesso?
Il Presepe fa parte della nostra cultura e in molte famiglie viene ricordato per tradizione: non occorre essere 'presepisti' affinchè ciò possa avvenire.
Ho espresso la mia opinione e con questo post, per ciò che mi riguarda, la discussione è chiusa!


Ogni tanto faccio ciò che non so fare, per imparare come va fatto! ...Non sempre riesco a farlo al meglio, però sono contento perchè ho imparato qualcosa di nuovo.
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andreabs
Membro Medio

Città: Brescia


78 Messaggi

Inserito il - 17 gennaio 2016 : 21:56:21  Mostra Profilo Invia a andreabs un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao a tutti,

grazie per i vostri contributi, ma non sono d'accordo.

".....Ma quello che mi ha più colpito è quando scrivi “Spero che la mia passione sia stata in grado di trasmettere loro, senza violentarne la libertà, una identità ed una appartenenza.”
Un genitore trasmette ai figli la propria “cultura” (intesa nel senso più ampio della parola) ed è normale che sia così ma saranno poi i figli crescendo a decidere in autonomia che cosa acquisire e cosa invece rifiutare: ad esempio sul discorso del presepio è quindi ovvio che i figli di noi presepisti, lasciamelo dire “un po’ matti” , sapranno tutto sul tema: quando saranno adulti però faranno le loro scelte e magari, dopo un periodo di disinteresse, lo costruiranno insieme ai loro figli…oppure non lo faranno, chi può dirlo?
Come genitori dobbiamo essere consapevoli che i figli sono liberi, non sono una nostra proprietà: gli dobbiamo insegnare a volare ma poi se ne andranno con le loro ali"

Non so come è per te Goofy e per voi, ma a me questa idea di libertà, mi va un po' stretta. Da Padre.
Estremizzando con la logica il tuo discorso e quello di Riccardo, non dovrei educare i miei figli a non drogarsi, ma a farlo con siringhe monouso (e roba buona,....:)) !!

Scusatemi l'intervento un po' rude, ma penso che uno dei compiti più importanti per un Padre sia quello di mostrare ai propri figli che cosa è per lui (Padre) la Bellezza, se possibile con la B maiuscola. E spiegarla.
Poi l'esito di tale attività (.. a volte faticosa ) è nelle mani di un Altro.
Concordo con quanto dite voi, oggi spesso i genitori tendono a mettere sotto una campana di vetro i propri figli, forse a volte capita anche a me. Ma è un po' inevitabile in questi tempi difficili, nuovi, inaspettati, nei quali anche noi Padri facciamo fatica, a volte, a calarci. Pensate soltanto a disciplinare in famiglia l'utilizzo di Internet e tablet vari,...a bambini dai 9 anni in giù che questi strumenti li utilizzano a scuola.
Siamo partiti dal titolo del forum e li vorrei tornare.
Cristianesimo , islamismo e creazione. Cosa c'entrano con il Presepe?
Allarghiamo il discorso al concetto di libertà citato da Goofy.
Bhe, direi, voglio avere la libertà di fare il presepe, cioè interpretare la creazione del Cristianesimo, anche in un mondo islamico.
Penso questo. cosa ne dite?

Ciao
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Vatta Riccardo
Membro Master

Prov.: Latina
Città: Aprilia


796 Messaggi

Inserito il - 18 gennaio 2016 : 09:55:02  Mostra Profilo Invia a Vatta Riccardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per spiegare cosa c'entra con il presepe riprendo una frase tratta dall'introduzione
"
Con tutto il cordoglio e il dolore per le vittime di Parigi vorrei aprire una discussione per invitare tutti noi,
che rappresentiamo con passione, amore e tutte le nostre capacità
artistiche , manuali ed inventive, il massimo momento di universalità e accettazione nella storia del mondo ,
a non chiuderci nella paura e sopratutto a non reagire aumentando le differenze e il rifiuto del diverso.
"
Sul fatto della libertà di fare il presepe, intendendo come presepe tutto ciò che di positivo è presente nel nostro progresso e nella nostra civiltà,
io affermo che se ci vengono tolti è perchè noi non siamo più disposti a difenderli in quanto consideriamo il quieto vivere più importante di quei valori.
Non dico che dobbiamo insegnargli a usare roba buona (fa parte del non sbucciarti il ginocchio) ma dobbiamo insegnagli la differenza tra una vita di scelta ( e rinunce) e una vita di abbandono
a sorgenti esterne di senzazioni.Tento di guidare a una sensazione di positività trovata nel mio Io che supera se stesso e le difficoltà, piuttosto che a mezzora di sballo dovuto a fattori
non inerenti la mia volontà.
Rispondendo a Goofy
Si è l'immigrato che rifiuta di integrarsi, ma siamo noi o qualcuno di noi che accetta di togliere il crocifisso dalle aule o di non fare il presepe.
Chi ha accettato la foto nella carta d'identità con lo shador era italiano, rappresentante delle istituzioni italiane e ossequioso delle leggi italiane, o meglio parte di esse.
Questo ha portato ad una apparente prevaricazione dei diritti degli islamici e a un rifiuto degli stessi. E forse era questo lo scopo, non il rispeto della altrui libertà


Vatta Riccardo
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andreabs
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Città: Brescia


78 Messaggi

Inserito il - 18 gennaio 2016 : 10:21:14  Mostra Profilo Invia a andreabs un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Vatta Riccardo

Per spiegare cosa c'entra con il presepe riprendo una frase tratta dall'introduzione
"
Con tutto il cordoglio e il dolore per le vittime di Parigi vorrei aprire una discussione per invitare tutti noi,
che rappresentiamo con passione, amore e tutte le nostre capacità
artistiche , manuali ed inventive, il massimo momento di universalità e accettazione nella storia del mondo ,
a non chiuderci nella paura e sopratutto a non reagire aumentando le differenze e il rifiuto del diverso.
"
Sul fatto della libertà di fare il presepe, intendendo come presepe tutto ciò che di positivo è presente nel nostro progresso e nella nostra civiltà,
io affermo che se ci vengono tolti è perchè noi non siamo più disposti a difenderli in quanto consideriamo il quieto vivere più importante di quei valori.
Non dico che dobbiamo insegnargli a usare roba buona (fa parte del non sbucciarti il ginocchio) ma dobbiamo insegnagli la differenza tra una vita di scelta ( e rinunce) e una vita di abbandono
a sorgenti esterne di senzazioni.Tento di guidare a una sensazione di positività trovata nel mio Io che supera se stesso e le difficoltà, piuttosto che a mezzora di sballo dovuto a fattori
non inerenti la mia volontà.
Rispondendo a Goofy
Si è l'immigrato che rifiuta di integrarsi, ma siamo noi o qualcuno di noi che accetta di togliere il crocifisso dalle aule o di non fare il presepe.
Chi ha accettato la foto nella carta d'identità con lo shador era italiano, rappresentante delle istituzioni italiane e ossequioso delle leggi italiane, o meglio parte di esse.
Questo ha portato ad una apparente prevaricazione dei diritti degli islamici e a un rifiuto degli stessi. E forse era questo lo scopo, non il rispeto della altrui libertà

Concordo pienamente. Certo forse occorre una nuova discussione per approfondire cosa è la "sensazione di positività del tuo io...." (io non la ho,...) e se e come c'entra con la mia appartenenza alla Chiesa Cattolica.
Ancora. Secondo te/voi, chi fa il Presepe ha una idea di fondo, di "Senso Religioso", non saprei come meglio definirlo, nel cuore o nella testa? Quando a me capita di dimenticarmene, non riesco a fare nulla! (quest'anno non ho fatto il Presepe, ho esposto solo quello di Daniele mio figlio).
Smetto di tediarvi.

Però grazie tsntissimo per l'approfondimento.!!!



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Goofy
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Prov.: Torino
Città: Torino


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Inserito il - 18 gennaio 2016 : 16:03:20  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Goofy Invia a Goofy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Secondo me Riccardo e Andrea, stiamo dicendo la stessa cosa in modi diversi.
Essere consapevoli che i figli sono liberi non vuol dire non mettercela tutta per insegnargli la Bellezza, anzi proprio il contrario, dato che è veramente libero solo chi conosce la Bellezza!
Riccardo dici "rispondendo a Goofy" ma non mi sembrava di aver fatto una domanda , comunque sono d'accordo con quello che dici!
Tra l'altro mi risulta che NON siano accettate foto sui documenti di identità con qualsiasi tipo di copricapo, religioso o meno che sia.
Ritornando appunto al presepe vi manderò i risultati "numerici" della mostra di presepi della nostra parrocchia,giusto per condividere la realtà in cui vivo...

https://www.facebook.com/ipresepidipaolo/
https://paoloscalo.wixsite.com/ipresepidipaolo
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andreabs
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Inserito il - 22 gennaio 2016 : 09:25:43  Mostra Profilo Invia a andreabs un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Goofy

Secondo me Riccardo e Andrea, stiamo dicendo la stessa cosa in modi diversi.
Essere consapevoli che i figli sono liberi non vuol dire non mettercela tutta per insegnargli la Bellezza, anzi proprio il contrario, dato che è veramente libero solo chi conosce la Bellezza!
Riccardo dici "rispondendo a Goofy" ma non mi sembrava di aver fatto una domanda , comunque sono d'accordo con quello che dici!
Tra l'altro mi risulta che NON siano accettate foto sui documenti di identità con qualsiasi tipo di copricapo, religioso o meno che sia.
Ritornando appunto al presepe vi manderò i risultati "numerici" della mostra di presepi della nostra parrocchia,giusto per condividere la realtà in cui vivo...




Grazie! Attendo con ansia la tua esperienza,... e magari qualche foto! Ciao
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Goofy
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890 Messaggi

Inserito il - 27 gennaio 2016 : 09:33:58  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Goofy Invia a Goofy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ecco qua la mia esperienza "numerica" sul presepe nella mia parrocchia di Torino che nominalmente comprende una popolazione di circa 14.000 abitanti.
Abbiamo comunicato a circa 230-240 famiglie l'iniziativa di una mostra di presepi (si poteva inviare una foto del presepe o portare un piccolo presepio in chiesa). Si noti che tutte queste famiglie mandano i figli per la catechesi per comunione/cresima per cui dovrebbero essere interessati alla fede ed alle sue espressioni, almeno in teoria...
I lavori che sono arrivati sono stati una quindicina, con una partecipazione quindi di circa del 7%.
Con questo non voglio certo dire che il 93% delle famiglie in teoria "praticanti" non facciano il presepe, però il numero fa comunque riflettere.

Giusto per dare un'idea anche sul matrimonio religioso: in un anno sono stati una decina su appunto 14.000 abitanti.

Questo perchè credo che la differenza di come viene vissuta la fede e le sue tradizioni è notevole se prendiamo un confronto ad esempio tra una grande città del nord ed un piccolo centro del sud: sono due "mondi" distanti, il primo decisamente più secolarizzato (e questo, come sapete, non lo dico nè in senso positivo, nè negativo...).

Una foto di una delle opere:

Immagine:

54,06 KB

https://www.facebook.com/ipresepidipaolo/
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Modificato da - Goofy in data 27 gennaio 2016 10:21:07
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mike59
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Inserito il - 28 gennaio 2016 : 08:05:56  Mostra Profilo Invia a mike59 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A proposito di figli:

Kahlil Gibran (1883 - 1931) è un poeta, scrittore e filosofo libanese, emigrato negli Stati Uniti. Fu uno dei fondatori dell'Associazione della Penna, punto d'incontro dei letterati arabi emigrati negli Usa. Nelle sue opere l'autore cerca di unire la civiltà occidentale con quella orientale. Le sue poesie sono state tradotte in oltre 20 lingue.

(da: "The Prophet" di Khalil Gibran - Knopf)
I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di sé stessa. Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi.
E sebbene stiano con voi, non vi appartengono.

Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri. Perché essi hanno i propri pensieri.

Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime. Perché le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.

Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi.
Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.

Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati.
L'Arciere vede il bersaglio sul percorso dell'infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane.

Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell'Arciere. Poiché così come ama la freccia che scocca, così Egli ama anche l'arco che sta saldo.



''Quell'attimo di ammirazione silente davanti al Presepio è una preghiera che sale al cielo e si unisce al coro del Gloria''.
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ulisse
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Città: Agrate B.


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Inserito il - 28 gennaio 2016 : 10:16:08  Mostra Profilo Invia a ulisse un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Goofy

..........Si noti che tutte queste famiglie mandano i figli per la catechesi per comunione/cresima per cui dovrebbero essere interessati alla fede ed alle sue espressioni, almeno in teoria...


Dissento su parte di questa tua affermazione! Quei ragazzini e quelle ragazzine vanno a catechismo perchè SONO interessati/e alla fede ed alle sue espressioni, e non in teoria ma nella pratica! La Comunione e la Cresima per quei figli non sono un obbligo ma una libera scelta di vita vissuta nel Cristianesimo!!
Ritengo inoltre improprio e senza senso, collegare la catechesi con l'invito a portare delle foto o un piccolo presepe in Chiesa.

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ulisse
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Inserito il - 28 gennaio 2016 : 10:20:59  Mostra Profilo Invia a ulisse un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@mike59
Ciao! Non avresti potuto scegliere di meglio e ti ringrazio per avere postato questa bellissima verità!
Un caro saluto e un abbraccio a te ed alla tua Famiglia
Enzo

Ogni tanto faccio ciò che non so fare, per imparare come va fatto! ...Non sempre riesco a farlo al meglio, però sono contento perchè ho imparato qualcosa di nuovo.
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mike59
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Inserito il - 28 gennaio 2016 : 11:16:07  Mostra Profilo Invia a mike59 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da ulisse

@mike59
Ciao! Non avresti potuto scegliere di meglio e ti ringrazio per avere postato questa bellissima verità!
Un caro saluto e un abbraccio a te ed alla tua Famiglia
Enzo



Mi devo scusare con Te per non avere conraccambiato gli Auguri di buon Anno 2016,ho avuto un pò di travagli, risolti.
Ti abbraccio forte.

''Quell'attimo di ammirazione silente davanti al Presepio è una preghiera che sale al cielo e si unisce al coro del Gloria''.
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ulisse
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503 Messaggi

Inserito il - 28 gennaio 2016 : 13:00:19  Mostra Profilo Invia a ulisse un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da mike59

Citazione:
Messaggio inserito da ulisse

@mike59
Ciao! Non avresti potuto scegliere di meglio e ti ringrazio per avere postato questa bellissima verità!
Un caro saluto e un abbraccio a te ed alla tua Famiglia
Enzo



Mi devo scusare con Te per non avere conraccambiato gli Auguri di buon Anno 2016,ho avuto un pò di travagli, risolti.
Ti abbraccio forte.



Non ti devi scusare. Avevo immaginato che qualcosa te lo impediva e sono lieto che tutto si sia risolto al meglio.
Ciao

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Goofy
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Inserito il - 28 gennaio 2016 : 15:17:46  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Goofy Invia a Goofy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Ulisse,
non posso certo contraddirti sulla realtà che vivi tu, ma su come funziona la catechesi nelle parrocchie della mia città non ti ho riportato la mia modesta opinione ma quello che è la realtà, confermata sia dai parroci che dalle catechiste: la maggioranza dei bambini/ragazzi frequentano il catechismo perchè le famiglie li mandano, non perchè sono interessati, e provengono quasi sempre da famiglie che a messa ci vanno raramente; naturalmete questo non vale per tutti, ma per la maggioranza di sicuro.
Una precisazione, in effetti non sono stato chiaro: non c'è nessun collegamemto tra catechesi e presepio, è stato ovviamente aperto a tutta la comunità, semplicemente i contatti a persone singole sono stati fatti per il gruppo della catechesi di cui si avevano i nominativi.
Un caro saluto

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Goofy
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Inserito il - 28 gennaio 2016 : 15:21:29  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Goofy Invia a Goofy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@mike59
Sì, il testo è molto bello e famoso, impegnativo da viverlo ogni giorno con i figli
Se ho ben capito conosci un mio collega che si chiama Munno?

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mike59
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Inserito il - 28 gennaio 2016 : 21:22:22  Mostra Profilo Invia a mike59 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@goffy. Si conosco Roberto, abito nell'alloggio sotto di lui.

''Quell'attimo di ammirazione silente davanti al Presepio è una preghiera che sale al cielo e si unisce al coro del Gloria''.
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Dama
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Inserito il - 11 agosto 2016 : 21:25:48  Mostra Profilo Invia a Dama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Alla luce dei nuovi fatti accaduti in in Francia e in Belgio riapro questo post.
L'accoglienza sta 'costruendo ' nell'Europa una polveriera etnico sociale. Pare infatti d'obbligo interrogarsi sulla vera natura del terrorismo islamico: guerra di religione? La domanda è d'effetto ma di fragile fondamento culturale. Nessuna guerra, a memoria d'uomo, ebbe mai una sola causa e una natura semplice. Men che meno le cosidette guerre di religione. Lutero stesso con tutto il suo genio teologico, sarebbe rimasto al palo se la sua polemica morale e dottrinale contro la chiesa di Roma non avesso offerto formidabile pretesto ai concretissimi interessi economici , politici, diremmo oggi geostrategici, di non vedeva l'ora di rompere i ponti con la cattedra di Pietro e l'Europa romanocentrica. L'antica identità cristiana dell'Europa è ormai al lumicino, purtroppo. La nostra identità sta scivolando lungo il piano inclinato di una becera stupidità di massa: la civiltà di Dante si consegna anima e corpo a quella dei pokemon e dei selfie. Ma se l'autodifesa dell'occidente ha per condizione la sua ricristianizzazione siamo in un mare di guai. Non si riproduce a tavolino una spiritualità religiosa quando sono venute meno le condizioni storico ambientali che ne hanno alimentato la lunga e gloriosa parabola occidentale. Le chiese cristiane si svuotano, al contrario le moschee europee sono sempre più piene di giovani. Va insomma voltato pagina rispetto all'esagerato garantismo che da anni paralizza l'Europa nella spirale dei suoi antichi sensi di colpa. Sensi di colpa, sia chiaro, tutt'altro che infondati visto che dal 'medio oriente all'Africa' abbiamo dato fin troppe prove di avventuristico e talvolta spietato cinismo.. Ma le colpe del passato non si espiano rassegnandosi ai disastri del presente. Lascia perplessi la misura di compiacenza con cui molti stanno gridando al miracolo perchè qualche imam coraggioso, o semplicemente avveduto, ha rotto il muro del silenzio e detto a chiare lettere che non si uccide nel nome di Dio. Ovviamente conforta che qualche crepa appaia nel muro di un silenzio fino a ieri inquietante, ma ci vuole ben altro per cambiare le cose. Chi esalta retoricamente l'accoglienza riducendola a vetrina dei nostri buoni sentimenti - nonchè retrobottega di vertiginosi profitti collaterali- non dimentichi che stiamo parlando di milioni di esseri umani. Sofferenza che genera sofferenza e farà della vecchia Europa una gigantesca polveriera etnico sociale.

Non è la fuga di cervelli che preoccupa l'italia ma la permanenza degli idioti.
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Vatta Riccardo
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Inserito il - 12 agosto 2016 : 10:09:24  Mostra Profilo Invia a Vatta Riccardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bentornati
Non sono d'accordo che nessuna guerra ebbe mai una sola causa : la causa è ed è stata sempre quella economica,
un tempo per i pascoli migliori, per procacciarsi schiavi o manod'opera , per impossessarsi delle risorse dell'altro,
o per creare un nemico contro cui puntare la rabbia e il disagio delle masse allontanando e distraendo quindi , il disagio e la rabbia , dalle azioni delle classi governanti
volte solo a mantenere condizioni di benessere e privilegio negate ad altri.
Se si volesse fermare la violenza " islamica " si colpirebbero i centri economuici occidentali che con essa fanno affari e guadagnano.

Io invito tutti a rileggere 1984 di ORWELL con spirito critico ma un occhio agli ultimi anni dell'economia mondiale.

Il secondo argomento , se le chiese si vuotano almeno in Italia è perchè molti hanno sentito un allontanamento da quella ventata di universalità ed umanità
che era stato il Concilio "chiese spoglie e Templi nel cuore dele persone " quello che personalmente vedo è molta più fede e molto più forte anche tra i giovani.

Vatta Riccardo
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Inserito il - 14 agosto 2016 : 20:03:39  Mostra Profilo Invia a Dama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quella che lei chiama "violenza islamica" è un fenomeno largamente noto: la radicalizzazione islamista e la scelta della lotta armata e del terrorismo interessa gli immigrati di seconda e terza generazione. E per giunta, fa proseliti più nei ceti borghesi e relativamente agiati che non in quelli delle periferie degradate. Dunque non è un disagio sociale di massa ma un disagio 'esistenziale' di massa: il risveglio nel DNA di migliaia di giovani islamici di una memoria identitaria che, eccitata e stravolta dalla propaganda estremista, si radicalizza e arriva a fare quello a cui assistiamo. Tutto questo acuisce la percezione della tremenda problematicità dei processi di integrazione fin qui applicati. Se poi aggiungiamo, che a differenza della Chiesa Cattolica, l'Islam non ha gerarchia, vertice, organi consultivi e decisionali, insomma una dimensione istituzionale con cui trattare, la situazione diventa esplosiva. Stiamo scoprendo l'entità dei rischi di rigetto dell'emigrato verso la società ospitante, ma anche che il rigetto è differito nel tempo come un timer che l'Europa incorpora senza alcuna facoltà di futuro controllo.

Non è la fuga di cervelli che preoccupa l'italia ma la permanenza degli idioti.
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Vatta Riccardo
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Inserito il - 15 agosto 2016 : 09:44:02  Mostra Profilo Invia a Vatta Riccardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Così come lo descrive lei sembra che tutto si riduca ad una lotta di classe o generazionale , cosa per altro sempre esistita, catalizzata dietro ad una predicazione
pseudo religiosa di violenza e nihilismo necrofilo.
Può anche essere una interpretazione ma il malessere non lo ha generato l'islam ma solamente lo sfrutta, sfrutta quello che è sempre stato il difetto della società dopo la rivoluzione industriale e
cioè soffocare il malcontento dietro le paura del nuovo e del cambiamento, ma la paura del nuovo e del cambiamento serve solo a mantenere lo status quò e quindi a mantenere
le motivazioni del malcontento.
D'altro canto una società basata unicamente sulla motivazione del profitto non può accettare nè coltivare ideologie di benessere distribuito .
In questa ottica il nemico islam è il perfetto contro cui scatenare le paure e la violenza repressa nelle persone che vedono minacciate sia la sicurezza che un benessere economico raggiunto, anche se
insicuro e minimo, e la paura da sempre ha permesso atti di repressiuone della libertà che in altri periodi avremmo ritenuto insulti alla democrazia .

Vatta Riccardo
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Inserito il - 15 agosto 2016 : 17:42:14  Mostra Profilo Invia a Dama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Assulutamente NO! sig Riccardo, la lotta di classe è ben altra cosa. La demonizzazione dell’Occidente ha radici tanto lontane nel tempo quanto geograficamente vicine: germoglia nell’Ottocento proprio in Occidente con il pensiero antimoderno del romanticismo tedesco seguito dalla caduta dell'impero Ottomanno con nuovi confini decisi a tavolino dalle potenze europee. Va inteso che c’è una continuità, un habitat culturale dove, a partire da queste origini, e attraversando una vasta nebulosa intellettuale – che passa per episodi come quello delle feroci parole di Sartre contro l’Occidente per presentarci la rabbia di Fanon, o dell’imbarazzante abbaglio di Foucault che esaltò la rivoluzione dell’ayatollah Khomeini che lo avrebbe messo a morte per la sua omosessualità – si è creato il bacino di senso comune che oggi porta molte persone a una più o meno esplicita posizione filoislamista in nome del pluralismo, del multiculturalismo, dell’integrazione, dell’antirazzismo e via dicendo; il tutto dentro esistenze che l’islamismo gli negherebbe tout court. E’ per questo che, se si seguiterà a confondere la critica sociale con l’odio antioccidentale, si finirà con il mantenere sulle nostre piazze una mandria sparpagliata di cavalli di Troia. Troppi gli abbagli, il paradosso insito in un aforisma attribuito a Voltaire ed elevato a slogan dell’Illuminismo. Quel celebre “non condivido la tua idea ma darei la vita perché tu la possa esprimere” vale fino a un certo punto, prima di rivelarsi una nociva sciocchezza: vale finché l’idea dell’Altro non diventa “o condividi la mia idea che non si possono condividere altre idee oltre la mia, o ti ammazzo”. Se la tolleranza dell’illuminismo taroccato dai buonisti si barda dell’ingenuità dell’essere incondizionata e arriva a farne una virtù, la tolleranza dell’illuminismo dei filosofi sa che le buone maniere si fermano al confine con gl’intolleranti. Per farla breve temo che un'integrazione tra islam e occidente non solo non esiste ma mai esisterà.


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